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L'annuncio

Il clima può aspettare: la UE cede all’industria e blocca le multe per le auto inquinanti

L’Europa rinvia di tre anni le sanzioni sui limiti di CO2. Chi ci guadagna davvero?

Il clima può aspettare: la UE cede all’industria e blocca le multe per le auto inquinanti

Le sanzioni previste per le case automobilistiche che superano i limiti di emissioni non entreranno in vigore quest’anno. La Commissione Europea ha deciso di concedere tre anni di tempo per adeguarsi, rinviando un provvedimento che avrebbe dovuto colpire chi non rispetta i parametri ambientali. L'annuncio di Ursula von der Leyen segna un netto dietrofront su una delle politiche chiave della transizione ecologica, assecondando le pressioni dell’industria e delle forze politiche di centrodestra.

Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione ha giustificato la scelta parlando di “maggiore flessibilità” richiesta dalle aziende del settore auto. Da un lato, ha sottolineato l'importanza di mantenere fermi gli obiettivi sulle emissioni. Dall’altro, ha ammesso la necessità di “pragmatismo” per sostenere un comparto economico in difficoltà. La soluzione? Un emendamento al regolamento sugli standard di CO2 che permetterà alle case automobilistiche di avere tre anni di tempo per mettersi in regola.

Questa decisione salva l’industria automobilistica da multe che avrebbero potuto pesare fino a 15 miliardi di euro, secondo le stime. I produttori che avrebbero superato il tetto dei 94 grammi di CO2 al chilometro sulle nuove immatricolazioni erano destinati a pagare sanzioni salate già nel 2025. Ora, invece, potranno contare su una proroga che rimanda il problema senza risolverlo. Se da una parte si frena sulla sostenibilità, dall’altra la Commissione accelera sulle spese per la difesa. Ursula von der Leyen ha annunciato un "piano per riarmare l’Europa", sottolineando la necessità di un aumento massiccio delle spese militari. Secondo la presidente, garantire una pace duratura in Ucraina è possibile solo rafforzando la capacità bellica dell’UE.

Il governo italiano, che da tempo contesta le normative ambientali europee, ha accolto la notizia con entusiasmo. Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha esultato parlando di una vittoria dell'Italia che avrebbe “salvato l’industria auto europea” dall’impatto delle multe. Antonio Tajani ha definito il rinvio “una decisione di buon senso”, mentre la Lega ha rilanciato la richiesta di bloccare il divieto di vendita per i motori a benzina e diesel dal 2035.

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