Sportegolando

IDOLO

«A quell’età, se non hai ancora un’esperienza diretta, fai il tifo per i piloti solo in base ai colori. Adesso sono tutto vestito di rosso, ma all’epoca mi piaceva il blu e facevo tanto il tifo per Dani Pedrosa che era il più giovane talento che arrivava dalla Spagna. E mi piaceva anche Valentino Rossi, perché lui era l’idolo in MotoGP e vinceva tanto. Normalmente, quando sei un bambino, guardi quelli che vincono. E specialmente se era spagnolo, come Pedrosa, era anche meglio».
Lo strano endorsement di Marc Marquez  per il suo nemico numero uno

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EVEREST

«Accordarsi è stato come togliersi un macigno. Finisce un incubo e ora andando al pratico ci sono da programmare questi tre mesi, che sono tantissimi per uno sportivo. Sarà un’opportunità avere tre mesi che di solito un atleta non ha. Sinner è un giocatore che ti entra nella testa, sai che quando lo affronti dovrai scalare l’Everest e non sai se basterà. Alcaraz paga invece ancora l’età che ha: ha tempi di maturazione diversi e quando troverà la quadra dal punto di vista delle scelte che farà in partita parleremo di un altro giocatore».
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