Cerca

il caso

Metro 2, mancano i soldi. Ma il Comune non vuole finanziamenti privati

L'idea del senatore Rosso di aprire ai privati trova d'accordo il governo. Palazzo Civico dice no

La presentazione del progetto in Circoscrizione 6

La presentazione del progetto in Circoscrizione 6

Il governo apre ai privati per finanziare i lavori della linea 2 della metro. Ma l’idea trova contrario il Comune. E’ quanto emerso ieri, quando i parlamentari piemontesi della commissione Trasporti hanno assistito alla presentazione, da parte di Infra.To, del progetto della seconda linea in Circoscrizione 6, in una commissione convocata dal presidente Lomanto. Commissione in cui è stato annunciato, da parte del presidente di Infra.To, Bernardino Chiaia, il ritorno della fermata Corelli. Una vittoria per i residenti di Barriera, ma ora il problema è trovare i fondi mancanti.

La seconda linea, dopo che il caro-materiali ha aumentato i prezzi del 36%, costa cinque miliardi. Un miliardo e 828 milioni sono già stati finanziati, ma per il prolungamento fino a Mirafiori i soldi non ci sono e l’esecutivo li garantisce fino al Politecnico. «Per Mirafiori bisogna trovare finanziamenti privati, altrimenti non ce la faremo», ha affermato il senatore di Forza Italia, Roberto Rosso, che si è detto «pronto a impegnarmi per reperire subito i 20 milioni di euro che servono alla progettazione della seconda parte del lotto 2». Vale a dire, quello che da Porta Nuova va fino al Politecnico.

L’amministrazione, però, non è favorevole alla partnership pubblico-privato. «Quello della linea 2 della metropolitana è un progetto pubblico, che andrebbe fatto gestire dagli enti pubblici. Il fatto di coinvolgere i privati non mi trova d’accordo», ha detto l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni. Ma l’idea di Rosso trova concorde il sottosegretario ai Trasporti, Tullio Ferrante. «Ho già dato mandato agli uffici tecnici del Mit di fare una valutazione di fattibilità», ha commentato.
Dunque, la partership potrebbe davvero salvare la seconda linea. Le tempistiche di realizzazione, al momento, restano confermate: la gara dovrebbe partire tra un paio di settimane, poi a fine anno i primi monitoraggi ambientali e nei primi mesi del 2026 gli scavi veri e propri. «Vigileremo sul progetto, che dovrà collegare anche San Mauro, Settimo e Orbassano. E rivendico la scelta di partire da Torino nord, fatta dall’allora giunta pentastellata», il commento del deputato grillino Antonino Iaria.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.