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Trasporti e viabilità

Stop ai Diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025

Il Piemonte prepara un dossier per chiedere misure alternative

Stop ai Diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025

Foto d'archivio

Dal 1° ottobre 2025 entreranno in vigore in Piemonte le restrizioni previste dall’Unione Europea sul traffico dei veicoli Diesel Euro 5. Il provvedimento interesserà i capoluoghi di provincia – Torino, Cuneo, Biella, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbania – e i comuni con più di 30.000 abitanti, come Collegno, Moncalieri, Rivoli, Settimo Torinese, Grugliasco, Pinerolo e Alba. Le limitazioni rientrano nel piano imposto alle regioni del Bacino Padano per il miglioramento della qualità dell’aria, dopo una proroga già concessa nel 2023.

Secondo le stime, il blocco coinvolgerebbe oltre 900.000 veicoli Diesel Euro 5 attualmente in circolazione, con un impatto potenziale significativo sulla mobilità urbana e sulle fasce sociali meno in grado di affrontare un rapido cambio di veicolo. Per questa ragione, le Regioni del Bacino Padano – Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna – stanno lavorando congiuntamente alla redazione di un dossier da presentare al Governo per chiedere misure alternative, pur rispettando gli obiettivi ambientali fissati a livello europeo.

L’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha annunciato che il documento in preparazione conterrà interventi considerati “compensativi” e scientificamente validati da Arpa Piemonte. Tra le misure allo studio: la riduzione della velocità in caso di superamento dei limiti di inquinamento, un programma di efficientamento degli impianti di riscaldamento, l’aumento dei lavaggi stradali per ridurre le polveri sottili, e restrizioni di circolazione legate alla massa dei veicoli, con limiti più stringenti per quelli più pesanti.

Il dossier con le misure alternative dovrebbe essere trasmesso al Governo entro l’estate, in tempo utile per una possibile revisione dell’obbligo prima dell’autunno. La valutazione finale spetterà però alla Commissione Europea, che ha più volte richiamato l’Italia al rispetto dei limiti di emissione previsti dalla normativa UE. Eventuali deroghe dovranno essere accompagnate da piani dettagliati e verificabili.

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