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Il ricordo

Pippo Baudo, l’uomo oltre il palco

Dall’amore travagliato con Katia Ricciarelli alla passione segreta per la musica: ritratto privato di un gigante della televisione

Pippo Baudo, l’uomo oltre il palco

Pippo Baudo è stato presentatore, talent scout, uomo di cultura popolare. Ma dietro il volto sicuro del conduttore c’era un uomo più complesso, segnato da passioni profonde, fragilità nascoste e una sensibilità artistica che andava ben oltre lo studio televisivo.

Era il 18 gennaio 1986 quando Pippo Baudo e Katia Ricciarelli si dissero sì nel municipio di Militello in Val di Catania. Un matrimonio da copertina, celebrato il giorno del 40º compleanno di lei, con un’attenzione mediatica degna di una famiglia reale. Eppure, dietro quella favola c’erano ombre, dolori condivisi, e un amore autentico, vissuto anche nei silenzi. Prima delle nozze Katia era rimasta incinta. La coppia, in un momento di incertezza, decise di interrompere la gravidanza. Un dolore che non abbandonò mai entrambi, aggravato anni dopo dal fallimento di un tentativo di procreazione assistita. Quello che agli occhi del pubblico era un amore da rotocalco, in realtà era un legame intenso, fatto anche di scelte difficili e lacrime lontane dai riflettori.

Il viaggio di nozze fu tutt’altro che convenzionale: niente Maldive o Parigi, ma una tournée teatrale in Russia, dove Pippo seguì Katia, applaudendola ogni sera dal palco. Un romantico ribaltamento di ruoli che racconta più di mille parole la natura del loro rapporto. Il loro matrimonio durò 18 anni, fino alla separazione nel 2004 e al divorzio definitivo nel 2007. Ma l’affetto, come spesso accade tra chi si è amato davvero, non è mai svanito del tutto. In diverse interviste recenti, Katia Ricciarelli ha confessato con voce rotta: “Se Pippo avesse bisogno di me, io correrei ancora al suo fianco. Dopo di lui, ho chiuso con gli uomini.” Una frase che suona come un epitaffio dolce e malinconico per una delle coppie più chiacchierate – e forse meno comprese – dello spettacolo italiano.

Se la tv era la sua grande platea, la musica era il suo rifugio. Pianista autodidatta e amante della composizione, Pippo Baudo firmò negli anni Sessanta e Settanta diversi brani per nomi importanti della canzone italiana. Tra questi: “Una domenica così” per Gianni Morandi, “Amore per la vita” per Orietta Berti e “Donna Rosa” per Nino Ferrer. Scrisse anche canzoni per Loretta Goggi, Enrico Montesano e Bruno Lauzi, dimostrando una vena melodica sorprendente.

Pippo Baudo ha lasciato un’impronta profonda non solo nello spettacolo italiano, ma anche nella vita delle persone che ha amato e ispirato. Dietro il professionista impeccabile, c’era un uomo che ha vissuto con passione ogni sfida, sul palco come nella vita.

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