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BOLLICINE IN TAVOLA

Bosca, le bollicine controcorrente dal 1831

Una storia che regala emozioni “frizzanti” da sei generazioni

Bosca

La storia di Bosca S.P.A

L’edizione del Vinitaly da poco passata ha rappresentato l’occasione per incontrare molte realtà vitivinicole piemontesi di grande interesse. Una di queste è stata indubbiamente Bosca, storica cantina di Canelli che da quasi due secoli è un’eccellenza sul territorio. In occasione del Vinitaly abbiamo incontrato Polina Bosca, CMO di Cantine Bosca, che ci ha raccontato una storia iniziata appunto a Canelli e che sempre lì continua a crescere quotidianamente, fin dal 1831. Arrivata alla sesta generazione di famiglia, l’azienda vinicola Bosca è ora guidata dai tre fratelli Polina, Pia e Gigi.

Nella foto, da sinistra: Pia, Gigi e Polina Bosca

La loro sede storica racchiude un gioiello riconosciuto come patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco fin dal 2014, le Cattedrali Sotterranee, che rappresentano un capolavoro in grado di raccontare il passato di Bosca attraverso molte modalità: luci, suoni, sensazioni e spazi. Forte nei vini rossi – che non hanno bisogno di presentazioni – Bosca è però soprattutto conosciuta come una realtà esperta in tutto ciò che è “bollicina”, tanto che il pay – off dell’azienda è “Bollicine controcorrente dal 1831”. Dal Metodo Classico a quello Charmat, sono tante le bottiglie eccellenti prodotte da Bosca. Ecco cosa ci ha detto Polina:

Polina, raccontaci delle bollicine Bosca.

Produciamo sia Metodo Classico che Metodo Charmat. Tutto il Metodo Classico viene prodotto nelle storiche cantine di Canelli, mentre lo Charmat prende vita nel nostro stabilimento a Boglietto di Costigliole d’Asti.

 

Lavorate solo sul territorio oppure avete un mercato legato all’estero?

Lavoriamo da tantissimo tempo con il mercato estero: la nostra famiglia portava il vino piemontese negli Stati Uniti già nell’Ottocento. Ancora oggi per Bosca l’estero rappresenta l’85% del fatturato.

 

"La densità della terra, la pioggia di stagione, la pelle scottata dal sole, il profumo dell’aria"

L’immagine di Bosca è giovane e accattivante.

Sì, nel 2020 abbiamo deciso di fare un restyling importante, abbiamo ristrutturato l’azienda sia dal punto di vista strategico che da quello legato all’immagine. Abbiamo rifatto il logo, rimodernato la faccia dell’azienda. L’idea che ci ha spinti è stata quella di trovare nuovi modi per farsi conoscere, anche usando le immagini in maniera tutta nuova: come la faccia del fondatore Pietro Bosca, fulcro della nostra attuale comunicazione.

Un luogo magico tutto da visitare. Prenota qui la tua visita!

La prossima occasione in cui Bosca sarà presente in pubblico è la Prima dell’Alta Langa, che si terrà alla Reggia della Venaria Reale il prossimo 8 maggio. Lì la cantina presenterà due delle sue bollicine, ovviamente con denominazione Alta Langa: Alta Langa Brut 2018 e Alta Langa Ispiro riserva brut 2018. Segnate in agenda: di sicuro Bosca è una cantina che ci riserverà in futuro sempre più nuove e piacevoli sorprese.

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