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L'Intelligenza Artificiale contro il deterioramento cognitivo

DEFICIT UDITIVO E DEMENZA: UN BINOMIO CHE SI PUO' EVITARE CON LE GIUSTE SOLUZIONI

Ipoacusia e disordini cardiovascolari i principali fattori di rischio per la demenza

DEFICIT UDITIVO E DEMENZA: UN BINOMIO CHE SI PUO' EVITARE CON LE GIUSTE SOLUZIONI

È ormai dimostrato che uno dei fattori di rischio maggiori per l’insorgenza della demenza è il deficit uditivo, che riguarda una grande percentuale della popolazione oltre i 60 anni. Gli studi scientifici, come quello recente condotto dal team di geriatri e psico-geriatri dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino diretto dal dottor Antonino Maria Cotroneo, indicano che tra i fattori modificabili che possono causare il deterioramento cognitivo ci sono i disordini cardiovascolari e, appunto, l’ipoacusia. Con l’età, infatti, l’udito diminuisce progressivamente, portando a un’incidenza elevata di ipoacusia nelle persone anziane (ARHL – Age-Related Hearing Loss). Tuttavia, nonostante questo, solo una parte minima della popolazione ha eseguito un controllo audiometrico e ancora meno persone utilizzano un apparecchio acustico, nonostante i benefici significativi che ne deriverebbero.

 

L’importanza di intervenire subito

La perdita dell’udito non è solo un problema di comunicazione: porta anche a conseguenze psicologiche e sociali molto rilevanti. Con il tempo, la capacità di percepire i suoni e il parlato si riduce in modo graduale su entrambe le orecchie. Questo deficit si riflette negativamente sulla qualità della vita e sulla capacità di mantenere relazioni sociali, rendendo più difficile interagire con amici e familiari e aumentando il rischio di isolamento sociale. Tale condizione può influire negativamente sull’autostima e, a lungo termine, incrementare il rischio di condizioni psichiatriche o neurologiche, tra cui la demenza.

Per questo motivo, è fondamentale riconoscere il calo dell’udito ai primi segnali e prendere in considerazione soluzioni efficaci come gli apparecchi acustici. Questi dispositivi migliorano la qualità del suono percepito e aiutano a ridurre il rischio di degenerazione cognitiva, mantenendo attive le connessioni neurali e facilitando una vita più connessa e stimolante.

 

L’innovazione degli apparecchi acustici con Intelligenza Artificiale

A differenza di quanto ancora molti pensano, gli apparecchi acustici non sono semplici amplificatori di suoni, ma elaboratori dei diversi segnali del panorama sonoro in cui il portatore è immerso. I dispositivi più recenti sfruttano le potenzialità dell'Intelligenza Artificiale per ottimizzare la chiarezza del parlato nelle diverse situazioni di ascolto, dalle più semplici (casa, conversazioni a due in ambienti silenziosi) alle più complesse (bar, riunioni, ristoranti, traffico). Sono oggi disponibili apparecchi con a bordo due chip integrati - uno dei quali interamente dedicato alla gestione di algoritmi di IA – e sensori di movimento che interpretano le esigenze di ascolto dell’utilizzatore, riconoscendone i movimenti del corpo e della testa; il risultato sarà un'elaborazione del suono puntuale e personalizzata per il contesto specifico.

 

 

 

Perché considerare l’uso di apparecchi acustici ora?

“Molte persone tendono a rimandare l’uso di apparecchi acustici, pensando che il loro problema uditivo non sia ancora abbastanza grave. Ma migliorare il proprio udito significa migliorare la qualità della propria vita quotidiana, rallentarne il fisiologico peggioramento e ridurre in modo significativo il rischio dell’isolamento sociale e del decadimento cognitivo”, spiega Erika Galtarossa, responsabile dello ZELGER Center di Torino. “Gli apparecchi acustici, oltre a migliorare la comprensione del parlato, aiutano a mantenere una vita attiva e connessa, facilitando le relazioni sociali e il benessere complessivo”.

 

Quali sono i vantaggi degli apparecchi acustici di nuova generazione?

“I dispositivi di ultima generazione offrono una chiarezza del parlato senza precedenti, separando efficacemente il parlato dai rumori di fondo. Sono discreti e leggeri e si collegano facilmente a smartphone e dispositivi Bluetooth: fare chiamate, guardare TV e video, ascoltare podcast diventa semplice e chiaro”, aggiunge Erika. “L’ascolto risulta naturale e ottimizzato, sia che si stia partecipando a una riunione, sia che si stia camminando in un parco, grazie all’adattamento automatico degli apparecchi acustici”.

           

Quali sono i prossimi passi?

“Il primo passo per chi sospetta di avere un deficit uditivo è sottoporsi a un test audiometrico. Nei Centri ZELGER, questo esame è gratuito e viene eseguito da personale altamente qualificato, che fornisce una valutazione precisa e una guida alle possibili soluzioni. Il test permette di capire esattamente il livello di udito e, in caso di necessità, si possono provare senza impegno gli apparecchi acustici, scegliendo tra una vasta gamma di dispositivi,” spiega Erika.

Durante il periodo di prova la persona potrà verificare l’effettiva efficacia dell’apparecchio e valutare come questo si adatti al proprio stile di vita. “È una possibilità che consente ai nostri clienti di adattarsi gradualmente, scoprendo i vantaggi di una vita connessa e attiva”, conclude Erika.

 

Intervenire tempestivamente per correggere i deficit uditivi, oltre a migliorare la qualità di vita, ha un impatto positivo sulla salute cognitiva e sul benessere psicologico. Gli apparecchi acustici non sono solo strumenti per sentire meglio, ma rappresentano un vero e proprio supporto per una vita ricca di stimoli, relazioni e benessere.

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