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21 Giugno 2022 - 10:10
Torino capitale del Piemonte. Nel Trecento nessuno ci avrebbe scommesso. Anche perché il Piemonte, nel XIV secolo, era un territorio diviso tra numerose signorie (i Saluzzo, i Monferrato, i Savoia in primis, più altri potentati minori) tra le quali una stava emergendo: la signoria dei Savoia-Acaia. Oggi Torino dedica una via a questa dinastia, ramo collaterale dei Savoia, ma nel Trecento la sede del potere degli Acaia non era l’antica Augusta Taurinorum, bensì Pinerolo, ai piedi delle montagne. Pinerolo, ovvero Pinarolium (pineta), come appare per la prima volta in un diploma dell’imperatore Ottone II. Dunque, luogo di pini: e dobbiamo immaginare questa città (nel Medioevo, poco più di un borgo) come una specie di avamposto prima delle montagne. Gli Acaia, signori del Piemonte, ne fecero una piccola ma graziosa capitale, e tale restò fino al 1418, quando la signoria si estinse e i suoi possedimenti tornarono sotto il ramo principale dei Savoia, nella persona di Amedeo VIII.
Il centro storico di Pinerolo è di chiara impostazione piemontese, con influenze d’Oltralpe. Belle sono la casa del Vicario, la casa Gagliardi, la casa Ghiglia del XV secolo. L’edificio più noto è il palazzo dei principi d’Acaia, fatto costruire da Filippo d’Acaia nel 1318. Conserva un salone d’onore con pareti affrescate a grisaille risalenti al Quattrocento ma, a causa di notevoli rifacimenti avvenuti nel corso del tempo, il suo valore artistico è oggi considerato modesto. Resta il simbolo della dinastia Acaia, che da Pinerolo sperava di dominare il Piemonte.
La chiesa di san Maurizio, sul colle dominante la città, è di antica fondazione: esisteva già nel 1078, anche se l’attuale edificio, in tardo stile gotico a cinque navate, è del 1470. Nel corso dell’Ottocento (1897), la chiesa-simbolo di Pinerolo è stata ampiamente restaurata; conserva comunque preziosi affreschi del XV secolo ed un campanile del XIV secolo.
Pinerolo è anche una delle città piemontesi più “francesi”: subì la dominazione della Francia dal 1536 al 1574, quindi dal 1631 al 1696 ed infine dal 1801 al 1814. È, dunque, una delle città piemontesi più legate alla Francia, ed è una delle poche città che sono chiamate, Oltralpe, con il nome tradotto: Pignerol.
Soprattutto, a contribuire alla città che vediamo oggi furono i soldati. Per la sua vicinanza alla Francia, fu sempre sede di caserme (e, nella cittadella di Pinerolo, la leggenda vuole che abbia soggiornato la Maschera di Ferro). Nel 1849 fu trasferita in città la Scuola di applicazione di cavalleria, che un tempo era alla Venaria Reale. La scuola fu dismessa nel 1945, ma per un secolo Pinerolo fu la città della cavalleria. Oggi, un museo nazionale dell’arma racconta questa storia, che contribuì a rendere nota la città di Pinerolo in Italia dandole quella certa dose di fascino che solo la cavalleria sa dare.
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