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Lamentele assordanti

Medical injection

Foto: Depositphotos

Ormai è un mantra assordante: una settimana mancano i vaccini ché le cattive multinazionali non rispettano i contratti (tranne che con la Gran Bretagna, della seria chi prima arriva...), un’altra mancano medici e infermieri, certi giorni mancano i pazienti (in Lombardia non riescono a mandare gli sms, qui in Piemonte abbiamo una percentuale altissima di rinunce tra gli insegnanti, alla faccia del buon esempio, in Toscana in compenso hanno “trovato” più avvocati che over 80), in compenso spuntano come funghi nuove sedi vaccinali ma si torna al solito punto, ossia che manca il personale. Per questo da nord a sud, in tutta Italia, è una continua litania del tipo «arruoliamo medici e infermieri pensionati, schieriamo l’esercito, gli specializzandi si offrano gratis, utilizziamo l’esercito, i farmacisti, i pediatri», va bene e poi? Vogliamo fare un appello anche agli ex eroinomani? La manualità non gli manca di certo. E il consenso informato che deve raccogliere per forza un medico? Facciamolo registrato, come quando sottoscriviamo un contratto telefonico o alla tv satellitare. Insomma, santi numi, riusciamo a uscire da questa bolla di litanie e mancanze? È vero che tramite agenzie interinali il silurato Arcuri aveva parlato di arruolare 15mila medici e infermieri e a conti fatti ne ha trovati appena la metà, con poche sparute pattuglie inviate alle Regioni, ma la sanità italiana sa far di conto? Sa da quanto tempo scarseggia il personale, da quanto le scuole di specializzazione sono insufficienti, le università a numero chiuso, mentre in compenso gli ospedali si svuotano, anche con il contributo di Quota 100? Vip e primule per le campagne promozionali, invece, quelli si trovano sempre. Sanno fare una iniezione?

andrea.monticone@cronacaqui.it
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