La politica è fatta di tavoli, ma anche di tavolate, specie quelle che si svolgono nei palazzi che contano, con candide tovaglie di lino e argenteria d’epoca. Così è capitato l’altro giorno a Parigi durante la visita del Presidente della Repubblica Mattarella al collega Macron e signora, rigorosamente in tailleur bianco. Sorvolando sul menu del nuovo chef che il capo dello Stato francese ha rubato ai suoi senatori dopo averne apprezzato i sapori e la fantasia, e pure sulla mise mozzafiato di Monica Bellucci, c’era qualcosa che ci riguarda da vicino nelle chiacchiere tra i convitati. Già perchè a destra di Mattarella, quasi accanto alla first lady, sedeva Jonh Elkann, presidente di Stellantis e - grazie al cerimoniale - di rimpetto a Carlos Tavares, il vero condottiero del colosso automobilistico. Immaginare che tra un bicchiere di borgogna e uno di champagne non si sia parlato di questa Gigafactory da cui dipende il futuro dell’automotive in Italia, e soprattutto di Torino e di Mirafiori, ci parrebbe assai strano. Soprattutto perchè a quel tavolo Macron giovana una doppia partita, quella dell’ospite istituzionale, ma anche quella dell’azionista di Stellantis, motivo per il quale tra gli ospiti blasonati sedevano Elkann e Tavares. Che si sia ipotizzato, magari a bassa voce anche un interessamento italiano alla grande partuta automobilistica, non sarebbe poi così insensato. Specie ora che, a livello istituzionale, ci sono forti pressioni sul nostro Premier Draghi e sui ministri Giorgetti e Cingolani affinchè l’Italia e Torino non vengano esclusisi dalla riffa internazionale che dovrà decidere la sede dell’impianto industriale dedicato alla batterie del futuro. Non solo, è da tempi che si chiede al governo italiano di giocare una partita più attiva e coinvolgente con il nuovo gruppo industriale al quale viene attribuita la potenzialità di giocare un ruolo determinante sullo scacchiere automobilistico internazionale. Insomma una partecipazione simile a quella dello Stato francese nel board di Stellantis. Ipotesi, ovviamente che tuttavia proprio quella tavola imbandita possono far presumere. Fantasia o realtà, siamo alla scadenza di quel Elettrification Day nel quale, proprio Tavares dovrebbe indicare la sede del nuovo impianto industriale ove Torino è in forte competizione non solo con la Spagna, ma anche con Melfi. E non può non colpire l’annuncio arrivato ieri di un investimento da 100 milioni di sterline per l’impianto che il Gruppo farà in Gran Bretagna con la Vauxhall per la produzione di un van completamente elettrico. Insomma Stellantis investe, e pare volerlo fare con il beneplacito dei governi e non solo del suo ricchissimo azionariato. Una strada tracciata sulla quale, per evitare brutte sorprese, sarebbe opportuno riflettere.
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