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La folle guerra dello zar Putin

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Vladimir Putin (foto: Depositphotos)

Putin l’ha chiamata la “Missione Azovstal”. E ora si vanta di averla "completata". Come se questa piccola porzione di guerra condotta con tenacia e valore dai marines ucraini e dai reduci del battaglione Azov resistendo contro soverchianti forze russe, fosse quasi più importante della guerra totale dichiarata contro l’Ucraina il 24 febbraio scorso. E ora che sono stati evacuati 264 soldati di cui una cinquantina gravemente feriti, prepara il terreno alla vendetta politica. O meglio manda in avanscoperta i suoi uomini più fidati. Che quei soldati li vogliono processare, o meglio ancora fucilare come nazisti e criminali di guerra. Non a caso il procuratore generale russo chiede che “i prigionieri vengano trattati come terroristi”, mentre alcuni membri della Duma, il parlamento ex sovietico chiede addirittura la pena di morte. Poco importa a Putin se questi atteggiamenti vanno contro le convenzioni internazionali sui prigionieri di guerra e se il mondo intero griderà all’ennesimo abominio. Lo zar va dritto per la sua strada che è fatto di violenza calcolata e di minacce, contro l’Occidente, sempre, e indirettamente contro la Nato e gli Stati Uniti. E lo ha fatto anche ieri riferendosi alle forniture di petrolio e al gas, definendolo un suicidio economico da parte dell’Europa. Se sarà così lo vedremo. Intanto le tensioni nel Vecchio Continente si acuiscono, con l’Unione che richiama la nostra Eni per aver offerto un conto in euro, dollari e rubli, che gli esperti hanno già definito “il conto K”. Intanto, mentre «Svezia e Finlandia si accorrono alla corte della Nato e firmano l’adesione, si rincorrono le voci sulla salute dello zar, che sarebbe gravemente ammalato di cancro e dovrebbe sottoporsi ad un intervento chirurgico d’urgenza. E su alcuni atteggiamenti, al limite della stregoneria. Come farsi il bagno nel sangue di cervo oppure ricorre alla devozione di un gruppo di donne che indossano un saio nero. meglio note come “le streghe di Putin”. Credenze sciamaniche ed esperienze esoteriche come i viaggi nella città magica di Arkaim, che ricordano un altro dittatore del ‘900. Che si chiamava Adolf Hitler. E come è finito lo sappiamo tutti.

beppe.fossati@cronacaqui.it
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