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La lezione dei bambini

carnevale saragat
Immagini da un giardino di Barriera. Con oltre un migliaio di bambini festosi che cancellano con i colori e l’esuberanza della prima infanzia il degrado di quel lembo di terra che anni fa venne dedicato al Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, prima di finire in un abbandono carico di mestizia, tra i cocci di una targa commemorativa. Immagini sorprendenti di una scuola in festa che trasforma il grigio e l’abbandono in un immenso puzzle composto da una babele di volti sorridenti. Quelli degli scolari dell’istituto Ilaria Alpi con la loro preside Aurelia Provenza, coraggiosa e innovativa nel condurre la sua scuola e ieri nell’interpretare il Carnevale mescolando maschere e coriandoli con i “temi” affidati alle classi: dalle regioni italiane alla Divina Commedia, fino alle antichità della Grecia antica. Uno spettacolo vedere tante nazionalità diverse con mamme, papà e tanti nonni ad arroventare i telefonini fondendo insieme 38 diverse nazionalità che rappresentano il futuro della Torino multietnica. Già perché da questo giardino, ad osservare bene, scaturisce un messaggio importante per il futuro: la capacità di far crescere insieme i protagonisti di domani in una città che troppo spesso dimentica il proprio Dna che è fatto di accoglienza e di lungimiranza. E a dirla tutta questa festa improvvisata è anche un segnale importante per la Barriera che troppo spesso è dipinta come una terra di frontiera e che invece sa rispondere con la straordinaria forza dei bimbi persino a chi, il Natale scorso, ha vandalizzato la loro scuola. E lo fa in piazza, meglio ancora nel verde un po’ingiallito dall’inverno e dalla siccità con una grande sfilata in costume. E una promessa: adotteremo il giardino preda del degrado. Grande lezione di vita. beppe.fossati@cronacaqui.it
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