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Chiesa

I cardinali senza porpora: Repole, Nosiglia e anche Bettazzi

Tra i 21 nuovi cardinali non c'è il nome dell'arcivescovo subalpino, eppure Torino è sede cardinalizia

I nuovi cardinali annunciati ieri da Francesco sono 21, tra loro non c’è Roberto Repole, arcivescovo di Torino. C’è già chi suona le “campane a morto” sostenendo che la mancata porpora a Repole e prima di lui a Cesare Nosiglia, significa che la diocesi subalpina viene considerata di serie B, decaduta da sede cardinalizia. Nulla di personale contro i due prelati, ma il pianeta è molto grande e 21 nuovi porporati sono pochi per soddisfare tutti. Se per Nosiglia, però, in curia si diceva che non sarebbe mai stato cardinale con in vita un arcivescovo e porporato emerito (Severino Poletto), per Repole questo non vale in quanto Poletto è deceduto nel 2022.

Ma sempre in curia, alcuni prelati eccepiscono e sostengono che un cardinale vivente in diocesi c’è. Sarebbe l’ex segretario di stato Tarcisio Bertone che, pur essendo nativo di Pavone Canavese (diocesi di Ivrea), pare mantenga la residenza italiana (quella principale è in vaticano) a Cuorgné (diocesi di Torino), presso l’istituto salesiano Giusto Morgando. Tutte questioni di lana caprina che, verosimilmente, nulla hanno a che vedere con le decisioni di Francesco. Repole è giovane e la berretta color porpora gli verrà senz’altro conferita.

CESARE NOSIGLIA

Per lui c’è tutto il tempo per dimostrare quel che vale. Se non sarà per il prossimo concistoro, la nomina arriverà in quello successivo o in quello dopo ancora. In fondo c’è chi aspetta da più tempo e lo fa con estremo ottimismo e ironia, come l’emerito di Ivrea Luigi Bettazzi che, allo soglia dei 100 anni (li compirà il 26 novembre), non vedendo il suo nome nella lista dei 21, ha commentato: «Sarà per la prossima volta».

LUIGI BETTAZZI

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