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IL BORGHESE

Pnrr, Lo Russo lancia l'allarme: «A rischio oltre 200 milioni di euro di cantieri»

La rimodulazione dei fondi colpisce interventi per le biblioteche di quartiere, i mercati e gli impianti sportivi

Stefano Lo Russo

Stefano Lo Russo

La rimodulazione del Pnrr da parte dal governo colpisce dritto al cuore del “Piano integrato urbano” della città di Torino. Un nome tecnico, che sa di burocratese e rievoca periti occhialuti intenti a scartabellare tra carte e progetti, che poco o nulla hanno a che fare con la vita vera delle persone. E invece quel Piano avrebbe toccato da vicino il quotidiano di tanti quartieri. La vera ossatura della città. Con quei 113,4 milioni di euro, il Comune di Torino già pregustava la ristrutturazione di ben 18 biblioteche, più la realizzazione di uno stabile del tutto nuovo in via Viterbo 169, con annessa sistemazione degli spazi verdi e della strada circostante. Dei piccoli quadratini di vita, potremmo dire, che sarebbero stati l’inizio di una rinascita non solo per le biblioteche, ma per tutto il vicinato.

Il Piano per Torino
Il Piano prevede infatti anche interventi di manutenzione per nove mercati rionali, tra cui quelli di corso Brunelleschi, piazza Guala e Madama Cristina. A rischio anche la risistemazione dei banchi di corso Sebastopoli, via Baltimora, Don Grioli, via Nitti, Pavese e via Porpora. Traballa inoltre il finanziamento da 16 milioni e mezzo per costruire 58 nuove unità abitative sull’area Veglio, in Barriera di Lanzo. Un progetto di edilizia popolare ambizioso, che avrebbe dato ossigeno ai tanti in lista per un alloggio.

Il progetto per 58 nuove unità abitative sull’area Veglio, in Barriera di Lanzo

Il capitolato di spesa prevede poi lavori di ristrutturazione per 18 scuole, oltre a interventi straordinari per la media di via Stampini, che avrebbe bisogno di manutenzioni per almeno tre milioni e 800mila euro. I finanziamenti consentirebbero poi di intervenire su 12 edifici di edilizia sociale e 11 impianti sportivi. Ricadono sotto quest’ultima voce i lavori per lo stadio Primo Nebiolo e per le piscine Franzoj e Lombardia, solo per citarne alcune.

A rischio oltre 200 milioni per la Città Metropolitana 
«Il Pnrr è una straordinaria occasione per l’intero Paese e non possiamo permetterci di sprecarla» lancia l’allarme il sindaco Stefano Lo Russo. Da un lato, alcune linee di intervento verrebbero “definanziate”. Dall’altro, ci sarà una rimodulazione dei target, vale a dire degli obiettivi. Un correttivo che appare più di forma che di sostanza e che - al momento - non sembra preoccupare gli uffici comunali. «Solo sulla Città Metropolitana di Torino stiamo parlando di oltre 200 milioni di euro di lavori a rischio, che potrebbero migliorare la vita dei torinesi» spiega ancora Lo Russo e fa riferimento a progetti legati a ciclovie e verde urbano in provincia. Una pausa e poi ancora. «È davvero scorretto far pagare ai Comuni i ritardi dell’amministrazione centrale» dice con amarezza il sindaco mentre, poco distante, in occasione dell’inaugurazione di uno dei primi cantieri Pnrr avviati alle Valette, il presidente della Regione Alberto Cirio difende a spada tratta l’operato dell’esecutivo.

Cirio e Lo Russo: separati in casa
«Il governo sta facendo una operazione intelligente - premette -. Si pone il problema di poter spendere tutto in tempo. Vedo una grande serietà». Mai come oggi Lo Russo e Cirio sono stati più distanti. Se non si considerano le posizioni sulla revoca del Reddito di cittadinanza e tenuta sociale della città, a parte. I due si trovano ancora spalla a spalla e all’ennesimo taglio del nastro non sono mancati i sorrisi, le frasi sussurrate all’orecchio e le solite cordialità istituzionali di cui hanno entrambi grande esperienza. Eppure le crepe nel rapporto esistono. Qualcosa scricchiola? Sarà che manca meno di un anno alle elezioni regionali ed Europee. Sarà che il richiamo delle opposte scuderie nazionali si è fatto più insistente, ma una cosa è certa: la luna di miele sembra agli sgoccioli.

 

 

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