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IL BORGHESE

La multinazionale della coca è sul web

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

La multinazionale della coca è sul web

La multinazionale della coca è sul web

C’è un incrocio di relazioni e di interessi che deve far riflettere non solo gli investigatori tra chi organizza e gestisce il grande traffico della droga a casa nostra. Con Torino che diventa una sorta di polo di attrazione tra Gioia Tauro, Genova, Marsiglia e Rotterdam. Una triangolazione di porti e dunque di logistica dove grazie agli enormi depositi per i container è più facile mascherare grandi quantità di droga tra derrate alimentari e altre mercanzie. Proprio come se la malavita nelle due diverse sfaccettature seguisse l’evoluzione dell’economia circolare, favorendo gli scambi tra i mercanti di morte, proprio come accade nel libero commercio, Sud americani e albanesi, mafie nostrane e organizzazioni che si muovono tra il centro Europa e i Balcani tirano le fila dello spaccio di enormi quantità di droga.

Dall’eroina più infima destinata al mercato degli ultimi alla cocaina “rosa” riservata ai consumatori più raffinati, senza dimenticare le pasticche e le sostanze create in laboratorio, piuttosto che hashish e marijuana. Il fatto che polizia, carabinieri e finanza ne abbiano sequestrate quantità assai maggiori rispetto agli anni passati (quasi il doppio del 2022) dimostra che Torino è al centro del sistema droga. E non solo per quanto riguarda il nord Italia, visto che i nuovi traffici viaggiano via internet. Cocaina e droga sintetica sembrano entrate di prepotenza nel mercato del web, o almeno di quei circuiti “neri” che, grazie alla possibilità di gestire l’e-commerce con comunicazioni criptate, possono portare lo sballo fino alla porta del consumatore finale, senza pusher e rischi connessi. Una frontiera della nuova criminalità che Torino Cronaca ha già esplorato e denunciato con un’inchiesta coraggiosa alcuni mesi fa ora al vaglio degli inquirenti.

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