l'editoriale
Cerca
IL BORGHESE
18 Gennaio 2024 - 06:30
Torino non può più attendere
In una città che misura il proprio futuro con il metro della cassa integrazione, forse toccava agli industriali lanciare l’allarme sulla perdita di commesse e di posti di lavoro, magari dopo essersi sentiti dire da Stellantis che sarebbe meglio andar a produrre in Asia, come se qui l’erba non crescesse più. Ma non è andata così e dunque è toccato al vescovo, chiamando a sé il sindaco e il presidente della Regione a interrogarsi su quale sarà “il bene di Torino”. Destinatari del quesito, gli eredi dell’Avvocato, le istituzioni ma anche, e soprattutto, la politica.
Quella di sinistra che per decenni non ha individuato prospettive nella manifattura e di fatto ha lasciato evaporare il valore della fabbrica, e quella che oggi deve cercare soluzioni, soprattutto per dare fiducia ai giovani e sostenere gli ultracinquantenni che rischiano il posto. Peccato che nel frattempo gli Elkann abbiano svenduto il capitale industriale della Fiat, relegando il valore degli stabilimenti torinesi all’1,4 per cento dell’occupazione. Come dire una noce in un cesto di frutta. Le conseguenze le conosciamo: crollo della produzione, Maserati compresa, e poche speranze che qui arrivi un secondo modello del Gruppo da produrre, oltre la 500 elettrica, capace di far ripartire il lavoro.
È, al di là delle chiacchiere, il momento del coraggio. Ossia di quel progetto Torino che non può più aspettare. Se Stellantis nicchia, a Torino serve come il pane un secondo produttore di automobili. Qualcuno che possa approfittare delle competenze e del know how del nostro indotto a cui offrire i benefit necessari al trasloco della produzione. Americano (Tesla?) o cinese che sia. Defiscalizzazioni, incentivi all’acquisto, che andrebbero ad aggiungersi a un territorio che mette sul tavolo ricerca, intelligenza artificiale, aerospazio, oltre a università e politecnico di prim’ordine. Serve coraggio ma soprattutto orgoglio e, magari un po’ di ottimismo perché il Pil in Piemonte è tornato a crescere e la disoccupazione sta calando. Tranne che lì, dove per quasi un secolo, si facevano le auto.
I più letti
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..