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IL BORGHESE
23 Gennaio 2024 - 06:30
La morte nel gelo dell’indifferenza
Si può morire nell’indifferenza anche in una domenica riscaldata dal sole tiepido dell’inverno. A Torino, tra la gente che passeggia in centro, e magari allunga il passo perché in via Sacchi è l’ora di pranzo e la vita scorre nei riti di sempre. Tranne lì, accanto al muro dove c’è un figura raggomitolata sotto una coperta leggera, con i piedi nudi che sporgono fuori e toccano la pietra. Un involto immobile, uno dei tanti che tratteggiano il disagio estremo di tentare di sopravvivere in strada. Un senza tetto, un barbone, come è uso comune chiamarli, disperati o profittatori di elemosine che siano.
Lui no, lui si è spento nel gelo. Per il freddo intenso o per quei flaconi vuoti di farmaci che la mano pietosa di una ragazza scopre subito, mentre si china per chiedergli se ha bisogno di aiuto. Senza avere risposta. La scena è tragica, la ragazza afferra il telefono e chiama il 118. Passano i minuti, una piccola folla si raccoglie e poi si allontana, uno di loro, un nostro lettore ci scrive un messaggio su Facebook. E’ affranto, e anche sdegnato. “Possibile, che si possa morire così, nell’indifferenza più totale.... che in notti così gelide nessuna istituzione si preoccupi di verificare chi dorme per strada? E’ possibile, come è probabile che, senza quel messaggio la morte di questo ragazzo di appena trent’anni, sarebbe passata inosservata. E questo forse è peggio dell’indifferenza.
Come se l’oblio fosse in qualche modo compreso nel rito tragico di chi ha scelto di vivere tra gli ultimi. E non ci consola scoprire che solo l’anno scorso sono morte in strada 393 persone, molte di più del 2022. Due ancora ieri l’altro a Milano, uno a Torino. Decine e decine in tutta Europa dove si calcola che siano 700mila le persone che vivono in strada. Si muore d’inverno, è la credenza comune, ma le associazioni smentiscono perché “si muore tutto l’anno”. E le istituzioni, come dice il nostro lettore? Beh, tollerano la vergogna dei portici e offrono letti caldi, spesso rifiutati. E poi basta.
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