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IL BORGHESE

La morte nel gelo dell’indifferenza

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

La morte nel gelo dell’indifferenza

La morte nel gelo dell’indifferenza

Si può morire nell’indifferenza anche in una domenica riscaldata dal sole tiepido dell’inverno. A Torino, tra la gente che passeggia in centro, e magari allunga il passo perché in via Sacchi è l’ora di pranzo e la vita scorre nei riti di sempre. Tranne lì, accanto al muro dove c’è un figura raggomitolata sotto una coperta leggera, con i piedi nudi che sporgono fuori e toccano la pietra. Un involto immobile, uno dei tanti che tratteggiano il disagio estremo di tentare di sopravvivere in strada. Un senza tetto, un barbone, come è uso comune chiamarli, disperati o profittatori di elemosine che siano.

Lui no, lui si è spento nel gelo. Per il freddo intenso o per quei flaconi vuoti di farmaci che la mano pietosa di una ragazza scopre subito, mentre si china per chiedergli se ha bisogno di aiuto. Senza avere risposta. La scena è tragica, la ragazza afferra il telefono e chiama il 118. Passano i minuti, una piccola folla si raccoglie e poi si allontana, uno di loro, un nostro lettore ci scrive un messaggio su Facebook. E’ affranto, e anche sdegnato. “Possibile, che si possa morire così, nell’indifferenza più totale.... che in notti così gelide nessuna istituzione si preoccupi di verificare chi dorme per strada? E’ possibile, come è probabile che, senza quel messaggio la morte di questo ragazzo di appena trent’anni, sarebbe passata inosservata. E questo forse è peggio dell’indifferenza.

Come se l’oblio fosse in qualche modo compreso nel rito tragico di chi ha scelto di vivere tra gli ultimi. E non ci consola scoprire che solo l’anno scorso sono morte in strada 393 persone, molte di più del 2022. Due ancora ieri l’altro a Milano, uno a Torino. Decine e decine in tutta Europa dove si calcola che siano 700mila le persone che vivono in strada. Si muore d’inverno, è la credenza comune, ma le associazioni smentiscono perché “si muore tutto l’anno”. E le istituzioni, come dice il nostro lettore? Beh, tollerano la vergogna dei portici e offrono letti caldi, spesso rifiutati. E poi basta.

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