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il borghese
27 Maggio 2024 - 06:30
Carlos Tavares
Carlos Tavares, il dominus di Stellantis a cui il presidente John Elkann (forse anche distratto delle faccende della Dinasty famigliare e dagli avvisi della magistratura) ha lasciato pieni poteri, segue lo spirare del vento e cambia tattica. E non solo smette di minacciare il governo di trasformare gli storici stabilimenti dell’auto in Italia in semplici succursali del suo impero, ma incontra i sindacati per discutere del futuro della fabbrica simbolo, ossia Mirafiori. Inutile dire che a fargli cambiare strategia sono stati gli incentivi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale all’acquisto di auto con 250 milioni di bonus per vetture elettriche, termiche e ibride, ma la convocazione al Centro stile del gruppo a Torino con i rappresentanti di Fiom. Fim, Uilm, Fismic e Uglm ha un significato più profondo: quello di discutere delle prospettive di Stellantis in Italia, mettendo sul piatto sia gli obiettivi del ministro Urso che mira alla produzione di un milione di auto, sia la necessità di non far morire le nostre fabbriche, con conseguenze pesantissime sull’occupazione.
Il quadro è complesso e ha bisogno di un piano industriale concordato che poi va rispettato meticolosamente. Mirafiori visto il progressivo azzeramento della produzione è la priorità: serve una vettura aggiuntiva di larga diffusione, Modena ha bisogno di un modello da affiancare a quello attualmente in lavorazione, Cassino necessità di qualcosa in più delle due attuali vetture in produzione sulla piattaforma large. E, soprattutto servono modelli non esclusivamente full electric. Un’urgenza che tocca anche Melfi, Pomigliano e Atessa incalzati dalle produzioni fatte in Polonia. In sostanza le richieste principali del sindacato riguardano un ritorno alla motorizzazione tradizionale, benzina e ibrida. O almeno di un mix tra motori tradizionali ed elettrici. E il flop della 500e è la dimostrazione plastica dei problemi denunciati dal mercato per il prezzo (da 25mila euro in su) che rappresenta un muro invalicabile per via dagli stipendi modesti dei possibili acquirenti.
Intanto il gruppo Stellantis, presieduto da John Elkann, che ha dovuto affrontare diverse controversie con le Dogane e l’Agenzia delle Entrate tra cui il cambio di nome dell'Alfa Romeo Milano, prodotta in Polonia, e il sequestro delle Topolino marocchine con lo stendardo italiano, cerca un rimedio, almeno sul mercato nazionale, e fa sventolare il Tricolore puntando su promozioni per veicoli realizzati negli stabilimenti nazionali.
La Fiat 500e, prodotta a Mirafiori, è al centro di una nuova iniziativa: il "social leasing by Fiat", che ha quasi il sapore di una lotteria. I primi mille clienti con un ISEE sotto i 30mila euro, che rottameranno un’auto vecchia, potranno guidare la 500e per tre anni senza alcun costo. Stellantis sottolinea come questa offerta, che include anticipo e canone zero, miri a rafforzare il legame tra il brand e l'Italia, promuovendo una mobilità sostenibile. Chi non rientra nei requisiti del social leasing potrà comunque accedere a un canone agevolato a partire da 39 euro mensili con la rottamazione di un veicolo omologato fino a Euro 2. Oltre alla Fiat 500e, Stellantis offre la Panda Hybrid a partire da 9.700 euro, grazie ai nuovi incentivi governativi e al Bonus Tricolore Fiat. Anche Alfa Romeo lancia promozioni per i modelli Tonale e Tonale PHEV prodotti a Pomigliano, con un extra supporto fino a 1.000 euro, che sale a 1.500 euro per le Giulia e Stelvio prodotte a Cassino. Non mancano promozioni anche per i Suv Jeep Renegade e Compass, prodotti a Melfi.
Qualcuno malignamente li ha già definiti “saldi di fine stagione”. Ora aspettiamo la “collezione autunno-inverno”, per capire se l’automotive è ancora qualcosa che riguarda casa nostra.
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