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IL BORGHESE

Odore di mafia sull’autostrada

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Odore di mafia sull’autostrada

Odore di mafia sull’autostrada

Qui si vive in un inferno. Non fa sconti l’ex procuratore generale Francesco Saluzzo mentre saluta il suo successore, Lucia Musti al primo giorno di insediamento in Piemonte. E poi aggiunge: «Dai piemontesi, descritti come persone che lavorano in silenzio e osservano l’essenzialità non ci si aspetterebbe la disponibilità a tessere rapporti con la criminalità organizzata: invece non solo cedono, ma cercano di farci affari». E’ uno schiaffo che sfiora le guance dei cittadini perbene, ma è anche la fotografia di un sistema criminale che alla lupara ha sostituito il doppiopetto ma non ha rotto i rapporti con le “famiglie” che in Calabria hanno lasciato scie di terrore e di sangue. La ‘ndrangheta è fra noi e come è accaduto ai tempi del terrorismo ha i suoi fiancheggiatori assetati di affari. Anche loschi che la nostra società non può più ignorare. E forse non è un caso che, proprio oggi, la prefettura abbia avviato l’istruttoria sulla Cogefa, colosso dell’edilizia pesante specializzato in grandi lavori autostradali, per il rischio di infiltrazioni mafiose.

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La coda di un’inchiesta che nei mesi scorsi ha svelato, con intercettazioni e arresti, affari sporchi sull’A32 Torino-Bardonecchia, antico regno socialista che su quel manto d’asfalto non ha mai mollato la presa, fin dai lontani anni ‘70. I tempi in cui, ai margini della nascitura autostrada, nacque l’impresetta quasi artigianale di Teresio Fantini che, dal 1973 è cresciuta a razzo fino a raggiungere i fatturati multi milionari di oggi. Un percorso che, secondo il Ros dei carabinieri, si è intrecciato con la ‘ndrangheta unendo con un fil rouge l’Aspromonte con Bardonecchia e il boss dei tempi Rocco Lo Presti. Una storia lunga e misteriosa ove il mattone e il cemento sono diventati fucine d’oro. Fino ad una telefonata galeotta del presunto boss Giuseppe Pasqua che la primavera scorsa ha inguaiato l’erede di Teresio, quel Roberto Fantini che è figura centrale nella manutenzione dell’A32 e di Cogefa in particolare.

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