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IL BORGHESE

Eroi del lavoro
esempi di vita

Leggi il commento del direttore Beppe Fossati

Eroi del lavoroesempi di vita

Eroi del lavoro esempi di vita

Storie di vita e di lavoro. Storie di famiglie che hanno saputo tramandare nel tempo l’amore per la propria impresa. E una donna coraggiosa che dopo anni di lavoro dipendente ha deciso di cambiare vita e ha creato una microimpresa che produce profumati saponi artigianali. C’è da imparare, e molto, dall’impegno dei sei vincitori del Premio Commercio creato da Confesercenti e dalla Fondazione Quarto Potere, in un intreccio di nonni, figli e nipoti che, ciascuno per la propria parte, hanno lavorato il legno, gestito stazioni di rifornimento autostradali, mescolato acqua, farina e lievito per produrre pasta fresca, gestito bar, piuttosto che creare e produrre tende, gazebi e altro ancora. Giuseppe, Walter e Maria, Raffaella, Angela e Paolo, Irma e Ferdinando, Ciro. Mani sapienti e tanti sacrifici soprattutto in questi anni difficili in cui la città si è contratta e sta vivendo una seconda emigrazione, quella di chi, nelle nostre strade che contano sempre più serrande chiuse, ha deciso di tornare al paesello d’origine, come ha detto, con un briciolo di commozione l’assessore al commercio Paolo Chiavarino. Un po’ come dire che chi resiste, chi ce la fa comunque e anche chi ha potuto dare ulteriore forza alle proprie imprese è perchè ha la famiglia accanto, donne forti e decise e figli capaci. Sono loro, questi sei e altri cento e mille a gestire una nuova economia, sempre meno dipendente dalla fabbrica e più aperta al turismo, ai servizi ma senza dimenticare le tradizioni, a fare impresa e a contribuire al Pil del nostro territorio. Il presidente della Confesercenti Giancarlo Banchieri snocciola dati che, in parte, rincuorano: un’azienda su tre a Torino fa parte del turismo e del commercio, un dipendente su quattro appartiene a questa schiera. «Insomma— aggiunge — non siamo un settore marginale». E c’è da chiederci.

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