Cerca

Il Borghese

Autovelox: ecco cosa (non) cambia da oggi

Le nuove norme per le amministrazioni comunali. Adesso tutti più liberi di correre?

Autovelox: ecco cosa (non) cambia da oggi

Attenzione ai velox, ché da oggi 12 giugno cambia tutto. Per gli automobilisti e per i Comuni, per i quali i rilevatori di velocità - lungi dall’essere meri deterrenti - sono da sempre una preziosissima risorsa per riempire le casse. Oggi infatti scade il termine entro cui le amministrazioni locali devono adeguarsi alle nuove disposizioni stabilite dal ministero del Trasporti lo scorso anno.

Adesso le strade dove piazzare i velox dovranno essere individuate (e autorizzate) dalla Prefettura, basandosi su una serie di criteri: elevate incidentalità, impossibilità di un controllo diretto (ossia, non è possibile fermare eventuali trasgressori), velocità dei veicoli in transito mediamente superiore ai limiti consentiti. Fuori dai centri urbani, in pratica, potrebbe non essere possibile installare autovelox in tratti sotto i 90 chilometri orari. Fra un velox e l’altro, dovrà esserci una distanza minima di tre chilometri su strade extraurbane, in città non potranno esserci velox nei tratti con limiti sotto i 50, quindi le Zone 30. Buone notizie, quindi?

In realtà il grande scoglio per il funzionamento degli apparecchi (e a Torino l’hanno scoperto a proprie spese, con quello di corso Unità d’Italia) è l’omologazione: e qui il decreto del Mit latita ancora. Le novità, dunque, restano a metà. Una situazione confusa dove è facile immaginare la pioggia di ricorsi e di sentenze, anche in contrasto fra loro, della Cassazione (al netto di annullamento su ricorso al Prefetto, verdetti del Tar del Lazio che va bene per ogni cosa). Potremmo dire che cambia tutto per non cambiare nulla, per la gioia del Gattopardo (che poi sarebbe il ghepardo, in grado di raggiungere anche i 110 chilometri orari, per la cronaca).

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.