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Psichiatri contro il nuovo Codice della Strada: patente sospesa per chi prende psicofarmaci?

Intervento urgente richiesto dai medici per evitare ingiustizie

Psichiatri contro il nuovo Codice della Strada: patente sospesa per chi prende psicofarmaci?

Gli psichiatri lanciano l’allarme sul nuovo Codice della Strada e l’uso degli psicofarmaci. Con la recente riforma, non sono pochi i dubbi che emergono sull’applicazione delle normative riguardo alle sostanze che influenzano la capacità di guida. La Società Italiana di Psichiatria (Sip) ha chiesto un intervento urgente dei ministri competenti, sottolineando l'importanza di un tavolo tecnico per fare chiarezza. Secondo gli esperti, non c'è una distinzione chiara tra i farmaci prescritti da uno specialista e le droghe ricreative, con un rischio reale di compromettere la sicurezza stradale.

Giancarlo Cerveri

Cerveri, consigliere esecutivo della Sip, ha ribadito l’importanza di ridurre i rischi per la sicurezza stradale, ma ha anche messo in evidenza l’assenza di chiarezza sul trattamento dei farmaci psicotropi. Questi, infatti, non dovrebbero essere trattati allo stesso modo delle droghe illegali. La confusione che sta emergendo tra i pazienti è forte, con molte richieste di chiarimento su come la riforma possa influenzare la loro possibilità di continuare la terapia o, peggio, se rischiano la sospensione della patente.

Cerveri ha poi evidenziato che la vera preoccupazione non riguarda solo le possibili sanzioni, ma anche la sicurezza stessa di chi guida. Se un paziente che assume psicofarmaci dovesse interrompere la terapia per evitare sanzioni, i rischi potrebbero diventare gravi. Gli esperti fanno notare che, per esempio, sarebbe più sicuro per una persona che sta seguendo una cura con antidepressivi o sonniferi, continuare a guidare piuttosto che interrompere il trattamento e mettersi alla guida in condizioni di malessere. Interrompere una cura psichiatrica potrebbe infatti aumentare notevolmente i rischi legati alla guida, anziché ridurli.

La Sip, pertanto, ha sollecitato un incontro urgente con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, chiedendo di essere coinvolta nel tavolo tecnico che ha redatto la nuova normativa. Secondo gli psichiatri, è fondamentale distinguere chiaramente le sostanze terapeutiche dalle droghe, affinché non si verifichino situazioni di confusione che possano mettere a rischio la salute dei cittadini. Non solo: un altro problema riguarda i test rapidi per la rilevazione delle sostanze, che potrebbero erroneamente identificare gli psicofarmaci come droghe. Questo potrebbe portare a penalizzazioni ingiustificate per chi è sotto trattamento medico.

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