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Houellebecq, capricci pop: «Sono solo una prostituta che scrive per gli applausi»

annientare

La pandemia è scomparsa, nella Parigi del 2027, o forse è diventata semplicemente un qualcosa con cui convivere: le sue tracce sono rimaste, nella paura latente, nell’atteggiamento delle persone che certo non sono uscite migliori dall’incubo in cui noi siamo ancora calati. È un mondo blindato, che pure appare indifeso di fronte a una minaccia terroristica che arriva tramite gli attacchi hacker, un mondo dove certo non bastano le navi militari come in Sicilia, con i barconi dei migranti che hanno ormai deciso che è inutile persino tentare uno sbarco. Un mondo che ha paura dell’annientamento. Dove però si può pensare che «la cosa peggiore era che se l’obiettivo dei terroristi era quello di annientare il mondo come lui lo conosceva, di annientare il mondo “moderno”, non poteva dargli affatto torto».

È questo il pensiero di Paul Raison, l’uomo post moderno che anima “Annientare” (La nave di Teseo, 23 euro, traduzione di Milena Zemira Ciccimarra), il nuovo e forse ultimo romanzo di Michel Houellebecq, in uscita mondiale - al netto delle copie pirata che da giorni hanno invaso la Francia - proprio domani. L’ultimo? Così sembra pensarla il suo autore, che gioca da sempre con il suo ruolo di scrittore engagé ma ribelle, autoelevatosi e icona di un pop letterario che gli fa dire di soffrire nelle promozioni, di non voler concedere interviste, salvo poi confessarsi a un giornalista di Le Monde, lì nel suo studio-monolocale-pensatoio, tra posacenere pieni e libri, sdraiato sul suo letto di fronte all’intervistatore, «fa un po’ psicanalisi, vero?». E aggrappato alla sua sigaretta, l’autore di “Sottomissione” e “Serotonina”, Nobel mancato (stando ai bookmaker) rivela che «fondamentalmente sono una puttana, scrivo per gli applausi. Non per i soldi, ma per essere amato. Ma non bisognerebbe prendere la parola “puttana” negativamente». Quindi, vogliamo veramente credere che rinuncerà all’applauso incondizionato per ogni nuovo capolavoro?

Come “Annientare”, ossia «un romanzo fluviale, una architettura narrativa con personaggi indimenticabili, forse il romanzo più potente di Michel Houellebecq» dice Elisabetta Sgarbi, suo editore. «Tra tutti i personaggi, c’è una donna, Prudence, immaginata nella copertina della edizione italiana, fonte di luce e ultima resistenza, nella vita del protagonista maschile, Paul». Prudence, funzionaria governativa, vegana e ambientalista, persa in una ricerca mistica forse figlia degli anni di incertezza pandemica, apparentemente fredda, distante, ma in realtà «isola nuda» cui Paul dovrà tornare per ritrovarsi. Lui, consigliere politico di Bruno Juge, ministro dell’Economia al centro di uno scandalo di corna e in corsa per le elezioni presidenziali. È proprio come consigliere che si ritrova, quando i terroristi informatici si manifestano, a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre, ormai devastato da un ictus, aveva diretto.

Ma affrontare le insidie di un nemico nato dal nichilismo stesso della società è il meno per Paul, che deve fare i conti con la sua esistenza. Da cui riaffiorano oltre al padre la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, il fratello minore artista Aurélien. E Prudence, ovviamente. Amore mai morto, solo congelato nella forma e non nella sostanza, vivo sotto la cenere, approdo erotico e spirituale. Una storia tormentata e affascinante, tutt’altro che «deprimente» come Houellebecq l’aveva definito parlandone nei mesi scorsi, al Salone del libro. Ma si sa, le icone sono così. E giocano.

ANNIENTARE Autore: Michel Houellebecq Editore: La nave di Teseo Genere: Romanzo Prezzo: 23 euro

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