Franco Boggio di Valperga ha spento pochi giorni fa la sua 106ª candelina. L’anziano canavesano ha raggiunto così un traguardo considerevole: oltre ad essere una delle persone più anziane del Canavese, l’anziano è anche uno degli ultimi reduci della famosa battaglia di El Alamein della seconda guerra mondiale in terra d’Africa.
La lunga vita di Boggio però, sarebbe degna di un romanzo di avventura per tutto quello che ha fatto e passato quest’uomo, che ha festeggiato il suo 106° compleanno nell’abitazione di strada dei Boggi di Valperga, attorniato dall’affetto dei figli Rosanna, Carla e Mauro e da uno stuolo di nipoti e pronipoti.
Nato il 5 agosto del 1911 a Milano (ma di origini canavesane) rimasto orfano di entrambi i genitori ad appena 4 anni, da allora cresce allevato da una zia paterna e dopo le elementari si trasferisce a Torino e frequenta le scuole pubbliche fino alla seconda ragioneria. Da Torino, alla ricerca di lavoro negli anni del fascismo si trasferisce a Chieri. «A Valperga cercavano un impiegato per la filiale della Cassa di risparmio di Torino - racconta il centenario - che aveva sede nell’attuale Casa della musica, quello in possesso di maggiori requisiti ero io, ma assunsero un altro candidato. Comunque, trovai lo stesso occupazione nella filiale di Chieri del medesimo istituto di credito, dove lavorai due anni come applicato e, successivamente, per un anno come reggente a Druento. Quindi, ritornai in Canavese, a Foglizzo, dove ho ricoperto molteplici funzioni: commesso, impiegato, direttore. Nel 1935, venni richiamato alle armi nel 1° Genio di Vercelli come radiotelegrafista».
Boggio passò poi tra i telegrafisti ed agli inizi degli anni ’40 partì per la Libia. In Nord Africa partecipò all’avanzata italotedesca fino ad El Alamein e dopo la sconfitta dell’Asse finì prigioniero degli inglesi. Durante la prigionia sul canale di Suez in Egitto fece il cameriere al servizio degli ufficiali britannici e approdò anche in Palestina come addetto alla disinfezione. Soltanto nel 1946, Franco Boggio potè ritornare a casa e l’anno successivo si sposò con Libera Garino. Riprese il suo lavoro di bancario a Settimo Torinese e poi a Rivarolo fino al pensionamento nel 1972.
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Nella filiale rivarolese è stato testimone oculare della rapina della famigerata banda Cavallero. Da pensionato Boggio si dedicò alla campagna. Nel suo lungo e vissuto curriculum può anche annoverare un ruolo da assessore all’Istruzione a Valperga nella giunta guidata dal sindaco Aldo Pent, giocatore e poi allenatore del Valperga Calcio e dirigente dell’Unione sportiva di Valperga. Un altro riconoscimento gli fu dato quattro anni fa, quando con i suoi 102 anni venne festeggiato come il più anziano risparmiatore della Unicredit di Valperga nella ricorrenza dei cento anni della filiale.
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