l'editoriale
Cerca
27 Giugno 2019 - 07:40
Foto Depositphotos
Il giorno dopo la fine anticipata dell’era Roberto Falcone alla guida di Venaria, la minoranza consiliare va all’attacco.
Per Salvino Ippolito (Gruppo Misto), che da tempo aspettava questo momento, da quando è stato sconfitto al ballottaggio nel 2015, «Falcone andandosene ha dimostrato di non avere rispetto per il consiglio comunale. E mi sembra il giusto riassunto di questi quattro anni. Questo è il funerale del programma e del Movimento 5 Stelle a Venaria. Cimiteri transennati, parcheggi dell’ospedale ancora da fare, strade piene di buche, scuole rattoppate. È questo che lasciano in eredità, assieme a 10 milioni di euro di mutui?».
Alessandro Brescia (Uniti per Cambiare), ricorda come questa maggioranza fosse in difficoltà «già dal gennaio 2017, quando sono entrato al posto di Fosca Gennari. Mi spiace che siano arrivati a questo punto, nonostante fosse una maggioranza monocolore. È innegabile che il sindaco si sia impegnato in questi quattro anni. E lo dice uno che, pur essendo in minoranza, lo ha votato al ballottaggio. Perché speravo che il periodo dei commissariamenti sarebbe finito. Mi sono sbagliato. Non sono riusciti a limare le differenze, le barriere fra maggioranza e opposizione. Sono mesi che non hanno più una maggioranza vera. Una domanda, ora che è finita, me la pongo: per cosa saranno ricordati?».
Rossana Schillaci, capogruppo Pd, getta ulteriore benzina sul fuoco: «Con i due consigli farsa di lunedì e martedì si è conclusa la legislatura targata 5 Stelle a Venaria. Un’esperienza che non ricorderò come una delle più belle: quattro lunghi anni che si sono chiusi nel peggiore dei modi. Con una città ferma, un consiglio comunale diviso e ora l’arrivo di un commissario prefettizio. Ma ci siamo abituati al commissario. Non siamo però abituati ad avere una Venaria abbandonata a sé stessa».
Saverio Mercadante (Cambiamo Venaria Reale) erano mesi, per non dire anni, che diceva a Falcone come «fosse ora di cambiare rotta per evitare di fare la fine di Pollari e Catania. Oggi non perde Falcone o la sua maggioranza. A perdere sono i cittadini, che ora avranno un commissario per dieci mesi. Ora è il momento di arrotolarsi le maniche e pensare al futuro. È ora che i venariesi si mettano in gioco».
Infine Viviana Andreotti (Lega): «La potenza è nulla, senza il controllo. Questo diceva un famoso spot pubblicitario. E la maggioranza non era più in controllo. Il sindaco non aveva più la fiducia dei cittadini, nonostante abbia detto più volte come non fosse vero. Una maggioranza che non verrà ricordata, anche perché diventa dura ricordarli per un atto concreto, ma solo per polemiche, assenza del numero legale, dimissioni in massa e progetti fantasiosi, come quello della Metro 3. Un progetto basato sul nulla, dato che non abbiamo ancora la Metro 2…».
I più letti
L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@torinocronaca.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Massimo Massano
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..