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Parco Stura senza un futuro tra “predoni” e immondizia

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Gli unici rumori che si sentono sui prati sono quelli delle ruote delle bici. Anche se, di tanto in tanto, capita di incontrare qualcuno in maglietta e pantaloncini, appena tornato da una corsa. Per il resto il parco Stura di corso Giulio Cesare resta da nove anni un polmone verde senza anima. Dopo i blitz delle forze dell’ordine, datati giugno 2008, spacciatori e tossici hanno cambiato aria e davanti ai complessi popolari di Rebaudengo e Pietra Alta è rimasto soltanto un insieme di transenne. Troppo poco per sperare in una riqualificazione.

Poco alla volta sono così tornati i problemi, anche se di altra natura. Dai ladri di rame, che hanno razziato ogni palo della luce, tagliando i cavi dai lampioni, passando per i furti dei tombini in ghisa. Come in tutti i parchi della città è poi spuntato il problema merenderos, evidente grazie a tutti quei rifiuti abbandonati vicino agli alberi e alle panchine. Piatti di plastica e avanzi di cibo i più gettonati. Nella lista degli orrori non mancano le panchine in cattivo stato, i cestini rotti o avvolti nell’erba. E, perché no, il via vai continuo di chi cerca di piazzare una tenda sulle sponde. In questo caso l’ultimo blitz è di appena un paio di anni fa.

«Quelle transenne - racconta un residente - sono solo uno specchietto per le allodole». Difficile dargli torto. Entrare e aggirarsi dentro il parco è più semplice di quello che si può pensare. A due passi dall’ingresso del Novotel c’è un passaggio grande abbastanza da permettere il transito di più persone. Lo stesso a fianco del ponte del fiume Stura. Facendo poi un giro nell’area ci si può imbattere in una serie di immondezzai che poco hanno a che fare con la pulizia.

Senza contare che in passato c’è chi ha provato anche a bruciarli quei rifiuti, lasciando vistosi segni dei falò accanto ai raccoglitori. L’ultimo punto verde promosso dalla circoscrizione Sei è datato ormai alcuni anni. Ma di vere e proprie speranze di riqualificazione, al momento, nessuna traccia. Così accade che per i ladri diventi un gioco da ragazzi portar via del rame o della ghisa. Lo testimoniano le transenne color bianco e rosso di cui la passeggiata sembra piena. I predoni hanno agito di notte facendo incetta di chiusini e costringendo le autorità ad intervenire e a delimitare l’area per evitare spiacevoli incidenti. Non sono rari nemmeno i furti di rame. Più volte nel parco è di fatto saltata l’illuminazione.

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