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Tra gli anziani di Barriera Lanzo dove resistono soltanto le carte

BarrieraLanzo

Il palazzetto dello sport di via Lanzo 144 è grande e polivalente tra arti marziali, calcio a cinque e ginnastica. I soci del centro d’incontro occupano uno spazio in fondo, vicino ai campetti. Sono lì dal 2001, anno dell’inaugurazione. E nel 2019 sono diventati “maggiorenni”. Da sempre punto di riferimento di un quartiere, Barriera Lanzo, oggi in trasformazione ma che un tempo veniva chiamato “il paese dentro Torino”. A bocce si gioca al coperto, nel bocciodromo, ottenuto dopo una lunga battaglia col Comune. O meglio, si giocava, perché oggi l’attività preferita sono le carte. Anche perché nel frattempo gli iscritti sono diminuiti.

Poco più di 200 le tessere, di questi tempi. «Non ci sono più i giocatori degli anni d’oro - spiega Giovanni Spinelli, il presidente - e per questo abbiamo anche eliminato alcune piste all’interno facendo mettere sedie e tavolini. Chi vuole giocare, d’estate va in piazza Stampalia». Diciott’anni fa il centro aveva aperto dopo una raccolta firme promossa dai soci, che prima di allora si ritrovavano in una baracca in via Lanzo 186. «Volevamo una struttura coperta e più confortevole - racconta Pietro Berardi, uno dei “senior” - perché quella che avevamo era troppo vecchia». Un posto dove spesso si riuniscono i membri del comitato spontaneo di quartiere, che partoriscono idee per risolvere i problemi di Barriera Lanzo. Come le battaglie contro i roghi prodotti dal campo nomadi, ma anche molte iniziative positive.

Ad esempio la festa della musica, che si è tenuta proprio ieri sera. O ancora, il gruppo di cammino, istituitosi di recente anche grazie al supporto dell’Asl e che organizza camminate nella borgata o fuori Torino. Del resto, il centro accoglie anche persone che non risiedono in zona. «Abbiamo associati che abitano a Venaria - prosegue Spinelli - ma anche anziani che arrivano qui da via Cigna - e preferiscono stare da noi perché siamo in una zona più tranquilla».

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