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Le piste da pattinaggio abbandonate e a pezzi: il futuro resta un rebus

Abbandono

Quello delle piste da pattinaggio all’aperto, sparse in giro per la città, è un lento ma inesorabile declino che non è certo cominciato ieri ma che affonda le radici in un periodo temporale lungo almeno dieci anni. Sono tante a Torino e tutte inutilizzate, se non per fini diversi da quello per cui sono state costruite. Trasformate in campi da calcio improvvisati per fugaci partite di pallone, per allentamenti individuali, a volte vandalizzate da barbari e incivili. Abbandonate, senza manutenzione, lasciate in balia degli eventi. Tanto che di loro non si parla praticamente mai.

Caduta verticale

Un tempo erano il fiore all’occhiello dei quartieri, poi le piste hanno finito per non essere più utilizzate in inverno (a causa delle condizioni meteo poco favorevoli) finendo per essere trasformate in estate in punto di ritrovo per ragazzini desiderosi di dare quattro calci al pallone. Pochi i progetti di recupero, per esempio si può citare quello del parco della Pellerina dove la piastra ospita oggi anche due canestri. Così le proposte per riutilizzarle le hanno cominciate ad avanzate anche cittadini e comitati di zona. In via Bionaz 40, nel quartiere Borgata Lesna, sono state proposte due soluzioni: un’area giochi e un punto Smat con demolizione dell’impianto stesso. Regna l’incuria anche nel giardino della Croce verde tra le vie Monte Ortigara, Tofane, Marsigli e Sagra di San Michele. Un’area che si trova nei pressi dell’ospedale Martini, dove al centro campeggia una pista di pattinaggio che però non usa nessuno perché le piastrelle in cemento si sono rotte. In strada San Mauro, nel quartiere Barca, la pista è usata da tempo per altre attività. Poco considerata anche quella di via Ventimiglia, al parco di Italia ‘61. Al pari di piazza Sofia (dove tra l’altro è stata collocata in mezzo a un corso, in balia dell’inquinamento) o dei giardini Peppino Impastato di largo Sempione. Fino alle Olimpiadi del 2006, infine, esisteva un rotelliere a Torino Esposizioni, poi smontato. Rimesso in sesto, invece, l’impianto della Colletta (inaugurato nel 2013).

I raid vandalici

Una delle più vandalizzate è quella del giardino Madre Teresa di Calcutta di corso Vercelli. Le assi sono state spaccate dai pusher, e oggi viene utilizzata saltuariamente solo per allenamenti di arti marziali o per improvvisate partitelle tra amici. E poi c’è la pista di via Valgioie. A seguito degli ultimi atti di vandalismo, e considerando le condizioni di totale insicurezza della struttura, la Circoscrizione 4 - precisa il presidente, Alberto Re, in una nota - «ha richiesto un intervento urgente di messa in sicurezza dell’area, con rimozione di tutte le assi in legno paracolpi e rimozione di tutti i mancorrenti metallici». «A seguito della conclusione dei lavori - continua il coordinatore all’Ambiente della 4, Lorenzo Ciravegna -, sarà possibile valutare nuovi interventi ed eventuali nuove destinazioni sociali, ricreative o sportive dell’area».

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