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Il caso

Concorso truccato? Paghi e passi: ecco come funzionava il sistema

Intercettazioni e conti bancari svelano il sistema corrotto dietro i test universitari

Concorso truccato? Paghi e passi: ecco come funzionava il sistema

Due professori dell’Università di Cassino (Lazio), marito e moglie, insieme al direttore di una scuola di formazione, sono finiti al centro di un’inchiesta che ha fatto emergere uno schema di corruzione nei concorsi pubblici per l’accesso ai corsi di sostegno didattico per studenti con disabilità. Il piano era semplice ma spregiudicato: pagando una cifra che poteva arrivare fino a 15mila euro, i candidati ottenevano in anticipo le domande del test.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno smascherato il sistema grazie a intercettazioni, videoriprese e controlli sui conti bancari. I due docenti universitari, parte della commissione d’esame, ricevevano dal direttore della scuola di formazione una parte del denaro versato dai candidati, in cambio dei quesiti che sarebbero potuti uscire al concorso. Il prezzo? Cinquemila euro per ogni prova.

Non si trattava solo di passare gli scritti: in un caso, una candidata insoddisfatta del voto ricevuto ha chiesto e ottenuto una rettifica immediata, segno di un livello di disinvoltura che rasenta il grottesco. Le prove raccolte hanno spinto il giudice per le indagini preliminari di Cassino a disporre il sequestro di 100mila euro, somma ritenuta il frutto della corruzione.

La vicenda assume contorni ancora più gravi considerando che si tratta di un percorso abilitante per il sostegno agli alunni con disabilità, un ruolo di estrema responsabilità e delicatezza. Al momento, oltre agli arrestati, ci sono 23 indagati a piede libero, inclusi numerosi candidati che avrebbero pagato per ottenere un passaggio facilitato.

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