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Omicidio Ceste: trent'anni al marito, maxirisarcimento alla famiglia

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E' stato condannato a 30 anni di reclusione Michele Buoninconti, accusato di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere della moglie Elena Ceste trovata senza vita nel rio Mersa, a Isola d'Asti, nell'ottobre 2014. Il giudice Amerio ha anche assegnato un risarcimento di 300mila euro per ciascuno dei quattro figli, di 180mila euro per i genitori e la sorella, e di 50 mila euro per il cognato. Accolte quindi le tesi dell'accusa, che aveva chiesto il massimo della pena nel processo di primo grado col rito abbreviato. "I genitori sono provati, si sono messi a piangere durante la lettura della sentenza perché pensavano ai figli di Elena a cui dovranno spiegare, tra poco, quanto deciso dal tribunale. La famiglia è soddisfatta ma ha una grande delusione nel cuore perché c'è la consapevolezza che Michele ha ucciso Elena", hanno riferito i legali della famiglia Ceste.

Buoninconti si era appellato alal Bibbia per l'ultima sua appassionata difesa davanti al giudice Amerio: aveva citato la storia di Susanna, dal libro di Daniele. Aveva ribadito la propria innocenza, si era dichiarato vittima di un errore giudiziario. In piedi, con voce asciutta, che tradiva appena un cenno di commozione, il marito di Elena Ceste, sotto accusa per omicidio volontario, aveva affidato a una memoria di cinque pagine l'ultima difesa.

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