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26 Agosto 2022 - 07:38
L’ultima fiammata ha bruciato un nuovo record sul prezzo del gas: 321,4 euro al megawattora. La chiusura delle contrattazioni ad Amsterdam, mercato di riferimento europeo, ha visto un rialzo storico del 10%. Quanto è bastato a far tremare le imprese per l’intera giornata, portando anche i prezzi dell’energia in tutto il continente a livelli mai visti prima e contribuendo all’aumento dei costi per ogni produzione: dallo zinco all’alluminio, fino ai fertilizzanti. Ma se l’energia era già stata argomento di confronto fra leader, mercoledì al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, il picco toccato dal prezzo del gas è entrato a gamba tesa nella campagna elettorale. Provocando qualche scintilla tra Azione, Lega e M5S, senza però causare esplosioni. A spaventare molto di più sono, invece, le speculazioni finanziarie dei cosiddetti “hedge fund” che, secondo quanto scrive il Financial Times, avrebbero messo a segno «la più grande scommessa contro i titoli di Stato italiani dai tempi della crisi finanziaria globale, a causa delle crescenti preoccupazioni per le turbolenze politiche a Roma e per la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas russo».
Alla stampa internazionale si è rivolta, ieri, Giorgia Meloni che in una intervista alla Reuters ha parlato anche di energia, rassicurando sulle intenzioni di Fratelli d’Italia in materia economica e nei rapporti con Bruxelles. «Sulla questione energetica, le nazioni che stanno affrontando le maggiori difficoltà a causa dei loro debiti passati potrebbero essere aiutate meglio» ha affermato Meloni, escludendo l’intenzione di assumere il pieno controllo dei gruppi energetici nazionali Eni ed Enel come il governo francese intende fare con Edf, affermando che le due società stanno avendo successo in la loro forma attuale. Tuttavia, Meloni ha specificato di ritenere sia dovere del governo proteggere le risorse rilevanti a livello nazionale ed evitare acquisizioni da parte di gruppi stranieri». La leader di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto che un eventuale vittoria del centrodestra alle elezioni «non metterà a rischio le finanze pubbliche» e che i piani di investimento e spesa pubblica riportati nel programma elettorale della coalizione, a cominciare dal taglio delle tasse proposto con la nuova “flat tax”, «rispetteranno le regole di bilancio fissate dall’Ue».
A chiedere che sia Draghi a intervenire sull’emergenza del costo del gas, il leader di Azione, Carlo Calenda. «Siamo in emergenza nazionale e il governo Draghi ha le mani legate: ma servono 10 miliardi per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 miliardi sulle famiglie. Ora. Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso e un eventuale scostamento di bilancio» ha scritto su Twitter. «Forse sa che ha già perso se chiede di fermarci» ha replicato Matteo Salvini. Tassare di più i profitti dell’industria energetica è, invece, la proposta di Luigi De Magistris e Unione popolare. «Se vuoi dare a chi ha meno, devi togliere a chi ha tutto. Noi proponiamo una tassazione sugli extraprofitti al 90%. Devono essere tassate al massimo come le rendite finanziarie». Per Maurizio Lupi di Noi moderati, «servono subito misure straordinarie per contrastare il caro energia e sostenere imprese e famiglie».
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