l'editoriale
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11 Maggio 2021 - 08:30
I clochard si riprendono i luoghi degli sgomberi. Via Viotti ieri mattina era di nuovo invasa dai senzatetto, a tre mesi dall’intervento della municipale e dell’Amiat a inizio febbraio che tanto aveva fatto discutere l’opinione pubblica. Un nulla di fatto, confermato dallo stesso gruppo di homeless che si è insediato nuovamente sotto i portici, davanti alle serrande abbassate delle tante attività chiuse. «Siamo tornati qui perché nei dormitori comunali non c’è posto» spiega Bogdan, faccia gonfia, sigaretta dietro l’orecchio e un coltello in mano, utilizzato per tagliare una lattina di birra vuota. Vicino a lui, nelle nicchie, ci sono diversi coperte e cartoni di altri senzatetto dell’est: «Siamo una ventina di persone, tra bulgari e rumeni, viviamo tra via Viotti e la galleria San Federico, perché non abbiamo altri posti dove andare». Anche via Cernaia e corso Vinzaglio, ripuliti a inizio febbraio dal blitz dei vigili, si sono nuovamente trasformate in dormitori.
«Ci avevano buttato via tutte le nostre cose, ma non diamo fastidio a nessuno» spiega Paolo, un senzatetto che dimora da anni sotto i portici tra via Cernaia e corso San Martino. La realtà cambia di notte. «Dopo il coprifuoco non si vive più, i clochard dell’est sono violenti, ci prendono a calci e rubano le nostre cose» spiega Franco dal suo giaciglio in corso Vinzaglio. A creare non pochi grattacapi sembra essere il gruppo di “invisibili” bosniaci che ha occupato i portici di piazza Statuto: dopo la comparsa dei panettoni di cemento davanti al civico 9 si sono spostati dalla parte opposta della piazza suscitando le proteste di residenti e commercianti che hanno appena lanciato una raccolta firme: «Chiediamo un intervento da parte di Comune, Amiat, municipale e forze dell’ordine per risolvere questa situazione».
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