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Volevano bruciare la scuola: nell’edificio cinque inneschi

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Chi sia stato, o chi siano stati, e per quale motivo abbiano agito, rimane ancora un mistero. L’unica certezza, a oggi, è che nella mattinata di giovedì una o più persone si siano introdotte all’interno della scuola media Brofferio di via Milone a Cafasse. Poi, forse con un accendino o dei fiammiferi, hanno dato fuoco, in cinque punti differenti, a del materiale cartaceoIn particolar modo dei libri che erano riposti nella biblioteca della scuola. Una scuola che, ricordiamo, è chiusa dall’ottobre del 2018. Ovvero da quando su Cafasse si è abbattuta una violenta tromba d’aria, capace di scoperchiare il tetto del plesso scolastico. Da quel momento, non ha più riaperto, in attesa che finiscano i lavori che, anche causa pandemia, sono rallentati. Sono stati gli stessi operai del cantiere a vedere le fiamme e a richiedere un tempestivo intervento da parte dei vigili del fuoco, arrivati con le squadre di Torino e dei volontari del distaccamento di MathiOra toccherà ai carabinieri della compagnia di Venaria scoprire chi, e in che modo sia entrato dentro alla scuola per bruciare quei libri. E soprattutto perché, visto che sembra essere un atto vandalico commesso da qualche ragazzo, voglioso di un momento di celebrità. Le indagini sono già partite e saranno monitorate anche immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona. Nella scuola di via Milone è anche arrivato il sindaco Daniele Marietta e un tecnico comunale, per capire se il cantiere potesse o meno proseguire: nonostante l’incendio, non ci sarebbero ostacoli. Sindaco molto deluso, dispiaciuto e arrabbiato per quanto accaduto: «Come si fa - ha detto - a non essere arrabbiati? Questo è un atto vandalico compiuto senza una logica. Compiuto da persone che non hanno senso civico. Ringrazio gli operai che hanno dato l’allarme, altrimenti sarebbe bruciato tutto».
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