L’ex Gondrand cerca un futuro: «Basta degrado, date risposte»

Abbandonata dal 2017 e divenuta punto di ritrovo per traffici di droga oltre che discarica a cielo aperto. L’ex Gondrand di via Cigna resta uno dei talloni d’Achille della periferia nord. A metà tra i cantieri dell’ultimo lotto del passante ferroviario e quelli attesissimi della linea 2 della metropolitana. Eppure per questa fabbrica, meta di clandestini e persone che hanno perso tutto, il tempo sembra essersi fermato. Così come i progetti, di cui sostanzialmente non si hanno più certezze.

Risposte, oggi, le attendono i comitati di zona. Autori di un sopralluogo insieme alla Circoscrizione 6 che parla da solo. «Qui il degrado si tocca con mano - racconta Angelo Martino, presidente del comitato “Barriera di Milano Torino nord” -. E se metti troppo il naso dove non devi, vieni anche minacciato. Ci sono troppe auto danneggiate e la paura dei residenti è molta».

Per il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, e la coordinatrice all’Ambiente, Giulia Zaccaro «servono tempi certi per riportare la luce in questo angolo dimenticato della città di Torino». Un’area collocata in una zona chiave, che cambierà radicalmente volto anche grazie all’arrivo della metro e del suo capolinea presso la stazione Rebaudengo Fossata.

«In quest’ottica, proprio in queste settimane - ribadisce l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni -, stiamo dedicando particolare attenzione a lavorare in sinergia con i privati - come testimonia l’avvio delle operazioni di pulizia del trincerone - e riscontriamo interesse intorno a quest’area e alle sue potenzialità. Sono in corso interlocuzioni, l’obiettivo è completare il progetto di quella parte di Torino con la migliore qualità urbana».