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Dai palazzoni del Boom alla nuova Continassa: 65 anni di cambiamenti

vallette torino gn

Le Vallette rappresentano sia il passato che il futuro nei progetti di riqualificazione urbana legate alle periferie. Infatti, oltre agli interventi già avviati e conclusi all’interno del progetto Axto, sul quartiere è piovuto un milione e mezzo tra interventi oculati e studiati con il territorio. Dal cuore, piazza Montale, fino al suo asse principale, viale dei Mughetti con i nuovi attraversamenti pedonali. Con quei palazzoni di 10 piani intervallati da circoscritti spazi verdi, che quel borgo l’hanno visto nascere.

NATO NEL 1957 Quando fu aperta via delle Primule, alla presenza del ministro per i Lavori pubblici Giuseppe Togni, tutti gridavano al grande successo del “modello Torino”. La città della Mole era l’esempio del boom italiano: qui si toccava con mano la qualità del made in Italy, qui si produceva e si costruiva una città nuova, con vie moderne, con quartieri all’avanguardia firmati dai più importanti architetti torinesi dell’epoca. Era il 1958, Torino sfiorava il milione di abitanti, e da alcuni anni il comune aveva approvato l’edificazione di un nuovo quartiere operaio oltre via Sansovino. Il piano urbanistico fu elaborato, però, un anno prima: nel 1957 (mentre le prime case furono consegnate nel 1961). Vallette è stato progettato prevedendo tra gli edifici ampie aree verdi. Mancavano molti servizi, scarsi erano i trasporti urbani e i problemi già tanti ma ciò non impediva e ai più giovani di percepire e vivere il luogo in cui erano andati ad abitare come un territorio che concedeva loro straordinari spazi di libertà.

IL QUARTIERE DEI GIOVANI Un quartiere di giovani: nel 1971 il 41% dei residenti aveva meno di 21 anni. Grande rilevanza avevano le scuole dove si sperimentava una didattica innovativa. La “Leopardi” fu tra le prime in Italia a sperimentare nel 1969 il “tempo pieno”. Sempre negli anni ’70 dei fenomeni socio culturali che attraversavano l’Italia ebbero la loro risonanza nel quartiere. I movimenti per il “diritto alla casa” diedero impulso al fenomeno delle occupazioni. Molti degli appartamenti di edilizia pubblica furono occupati prima ancora di essere ultimati da famiglie “senza tetto”. Alle occupazioni seguirono gli sgomberi, ma molte delle vertenze si risolsero con l’assegnazione di un certo numero di appartamenti agli stessi occupanti. Nel 1971 fece scalpore la scoperta del covo della temuta banda Spadavecchia, artefice di rapine e omicidi, in una soffitta delle Vallette. Erano gli anni del fermento culturale: nel 1969 iniziò qui l’Iniziativa Decentramento del Teatro Stabile di Torino. Tra le azioni più importante, lo spettacolo che coinvolse oltre 3mila persone, un’azione teatrale no stop di 33 ore, una denuncia del sistema manicomi. Nel 1971 lo Stabile installò in viale dei Mughetti una struttura in metallo e materiale plastico, il “Cupolone”, per supplire alla mancanza di una sede prevista nel progetto iniziale del quartiere. Per due stagioni ospitò spettacoli, attività di animazione per le scuole e nel 1973 fu distrutto da un incendio.

OFFICINE CAOS Nel 2005, nella pancia della chiesa don Orione, recuperando un garage abbandonato, ha iniziato la sua attività il teatro Officine Caos, oggi Casa del Quartiere. Nel settore musicale ecco i concerti accolti nelle strutture della Continassa: Palastampa, Arena Rock. Oggi quegli spazi non ci sono più (ricordiamo la riqualificazione con lo Juventus Stadium e la trasformazione della Continassa), e il quartiere si interroga sul proprio futuro, che potrebbe passare dalle nuove possibilità offerte dal progetto Pinqua.

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