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11 Marzo 2022 - 08:59
Anche il pinerolese sarà coinvolto nei progetti della Diaconia Valdese nazionale per l’accoglienza e il supporto dei profughi Ucraini che stanno arrivando in Italia.
In particolare si sta lavorando con la prefettura e il ministro dell’Interno per l’allargamento di progetti di accoglienza anche a Torino e di conseguenza nei comuni vicini. A tal proposito, è stato già avviato un dialogo con i sindaci della zona del pinerolese: «È stato condiviso di mettere a disposizione una cinquantina di posti - spiega Loretta Malan responsabile dei servizi per l’inclusione -. Allo stesso tempo ci sarebbe già la disponibilità della Chiesa Valdese di Pinerolo per trovare ulteriori posti».
Sarebbe questo il secondo arrivo di profughi ucraini dopo le sei bambine arrivati da un orfanotrofio di Odessa grazie all’associazione onlus Domus di Cavour.
Da oltre dieci anni la Diaconia si occupa di accoglienza attraverso i servizi istituzionali, ma anche quella dei corridoi umanitari con le chiese evangeliche d’Italia e la Tavola Valdese, tuttavia quella che si pone davanti è una sfida di tutto altro genere tra problemi organizzativi e formali ancora da sciogliere. «Questa è una crisi che ci investirà in tutto e per tutto» commenta Francesco Sciotto, presidente Diaconia Valdese.
La Diaconia, e non solo, quindi dovrà cambiare alcuni aspetti della sue modalità operative, ma fondamentale sarà l’osservazione e l’ascolto delle necessità. «Avremo alcune centinaia di migliaia di persone da gestire - spiega il segretario Gianluca Barbanotti - molte saranno donne e bambini che non potranno essere accolti in semplici moduli da 50 persone per svariate esigenze. In generale, dovrà essere rivisto l’intero sistema delle misure di accoglienza».
Attenzione particolare sarà data ai minori, specialmente quelli non accompagnati. E su questo la Diaconia Valdese nazionale si è già mossa. «Abbiamo ricevuto una richiesta da parte di Save the Children per accogliere 21 bambini, di cui sei di età inferiore a tre anni, a Firenze. Non sappiamo se ne potremmo accogliere altri, ma ci stiamo organizzando».
Sempre nel contesto dei minori, nel frattempo la Diaconia Valdese si è già attivata per lo sviluppo di progetti con i centri estivi, ma anche con le scuole. «Stiamo lavorando su due temi con le scuole: uno quello di proporre una continuità culturale con percorsi in lingua anche sulla storia del paese, l’altro con dei moduli che possano aiutare i bambini coinvolti da stress post traumatico».
Inoltre, è stata avviata una raccolta fondi per un’associazione di Odessa che lavora con minorenni. «Non escludiamo altre azioni specifiche a seconda di cosa succederà» conclude Barbanotti.
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