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Dalle fermate del tram ai laghi: i volontari che amano Falchera

volontari falchera

Tutto è iniziato dal lavoro meticoloso di un papà e di sua figlia. Sono partiti in due a dare il buon esempio, si sono armati di guanti, mascherine e in poco tempo hanno messo su una bella squadretta di volontari. In poco meno di due anni, infatti, Piero e Chiara Argentieri hanno utilizzato i loro sabati per tirare a lucido i laghetti della Falchera. Quel bacino (in passato terra di nessuno) che il Comune ha recuperato, prima di consegnarlo al quartiere. Ma come sempre, tenere in ordine un parco o un giardino non è sempre facile. Così dopo i primi rifiuti abbandonati, Piero ha cominciato a protestare. E dopo le parole è passato ai fatti.

In un pomeriggio di lavoro hanno portato via cinque-sei sacchi neri, pieni di rifiuti. Immondizia lasciata dai soliti incivili. «Ci siamo fatti propaganda tramite Facebook - racconta Piero -. E posso dire che qualcuno ci ha anche criticato. Ma a fronte di qualche insulto, è arrivato anche l’amore dei falcheresi che con noi sono scesi in strada». Oggi il gruppone pulisce le fermate del tram, si occupa dei giardini Volgograd e colloca anche cartelli contro chi abbandona le deiezioni canine. «Denunciamo sempre - continua Piero -. Oggi mancano ancora panchine e cestini in piazzale Volgograd. Mentre spingiamo per il divieto di pesca ai laghetti. Siamo sicuri che diminuirebbero gli abbandoni». Nella zona, inoltre, è assente un punto di ristoro mentre l’apertura dei bagni pubblici è chiesta a gran voce da tutta la cittadinanza. Nell’attesa ci pensano loro, i volontari, a vigilare su questo quartiere che di abbandono proprio non vuole sentire parlare.

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