Lo dice la storia: la Chiesa e le streghe non sono mai andate d’accordo. E a Vaie, a distanza di secoli dai roghi, la vecchia “antipatia” è tornata a galla nel giorno di Pasqua, quando don Sergio Blandino ha scelto la Messa per andare all’attacco de “La Terra delle Streghe”, un negozio new age inaugurato in paese solo un mese fa. Con il risultato di scatenare un vero e proprio putiferio. «Si è permesso di dire di non venire nel mio negozio - accusa la proprietaria, Nicoletta Branco - poiché è un luogo di perdizione e di allontanamento dal Divino». La commerciante ha scelto i social per sfogarsi, raccogliendo in poche ore centinaia di messaggi di solidarietà. E ieri mattina ha anche incontrato il sindaco, Enzo Merini: «Non si è sbilanciato sulla vicenda - racconta lei stessa - ma mi ha detto che è felice che finalmente sia stato riaperto un negozio nel centro storico». Ma la solidarietà non le basta: «Il tribunale dell’Inquisizione ha già fatto tanti danni. È vero che non mette più al rogo ma continua ad additare chi la pensa in maniera diversa». Ma cosa si può comprare alla Terra delle streghe? «Incensi, oli essenziali, cristalli, candele. Don Sergio venga a vedere con i suoi occhi, lo ospiterei e gli parlerei volentieri». Nulla di troppo spaventoso insomma, anche se forse non aiuta l’esposizione delle ossa ritrovate in una stanza segreta durante i lavori di restauro dell’immobile. Ossa che già portarono il negozio agli onori delle cronache anche se poi gli esami dei carabinieri accertarono che si trattava solo di resti animali e non umani. Don Sergio, che da queste parti celebra Messa da più di vent’anni, però non ci sta a finire nel ruolo dell’Inquisitore. «Durante la celebrazione - spiega - ho solo detto che bisogna credere in Cristo risorto e non nei feticci e nelle superstizioni. È vero - ammette - ho fatto riferimento a quel negozio ma non ho vietato a nessuno di andarci, anche perché non ho di certo questo potere. Ma se un fedele mi dicesse di volerci andare, cercherei di farlo ragionare». Parole di cui non si è pentito neanche adesso che è finito nell’occhio del ciclone: «Un’omelia non ha lo scopo di addormentare le persone, deve essere uno sprone al confronto. Se alimenta una discussione, ben venga». Ma il parroco è mai stato in quel negozio?: «No, non l’ho mai visto. Ma ho parlato con chi ci è entrato e ho visto delle foto». Don Sergio comunque non chiude al dialogo: «Avrei preferito se quella signora fosse venuta a confrontarsi con me, invece di scrivere su Internet. Ma so che mi ha invitato nel suo negozio. Penso che accetterò e andrò a trovarla: magari parlando ci chiariremo le idee».
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