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27 Maggio 2022 - 08:01
Per i periti Renzo Tarabella, 83 anni, autore della strage di Rivarolo, non sarebbe in grado di assistere al processo e quindi non può essere processato.
È questo l’esito della perizia redatta dalla dottoressa Donatella De Rosa (perito del tribunale insieme ai periti delle parti), esaminata ieri nel corso dell’udienza al tribunale di Ivrea. Tarabella è accusato di omicidio plurimo premeditato e aggravato, è responsabile della strage avvenuta la notte del 10 aprile dello scorso anno, nella sua abitazione, dove ha ucciso la moglie Maria Grazia Valovatto, il figlio disabile Wilson, e i coniugi Osvaldo Dighera e Liliana Heidempergher, vicini e proprietari di casa. Aveva preso la pistola - aveva un porto d’armi scaduto - e ha sparato prima alla moglie e al figlio, poi ha atteso i proprietari di casa, i coniugi Dighera e li ha freddati al loro rientro in casa. Infine si era rivolto la pistola contro sparandosi, ma nonostante la terribile ferita al volto è sopravvissuto al tentativo di suicidio. Il movente era stato il senso di solitudine e abbandono nel quale si sentiva il pluriomicida, aggravato anche dall’isolamento prolungato per l’emergenza sanitaria in corso. Attualmente è detenuto nel reparto di sicurezza delle Molinette.
Secondo la perizia Tarabella era probabilmente capace di intendere e di volere al momento della strage ma oggi non è in grado di stare in giudizio a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute, in particolare a partire dal settembre del 2021. Con questo quadro è probabile si vada verso il non luogo a procedere a meno che non migliorino repentinamente le condizioni dell’anziano. L’udienza è stata aggiornata al 16 giugno prossimo dal giudice delle udienze preliminari Marianna Tiseo per dare modo al perito di completare un supplemento di indagine relativo alla pericolosità sociale del pensionato che, se confermata, rinvierà di sei mesi il procedimento.
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