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Il portico torna ostaggio del degrado: «Dopo due anni è tutto come prima»

portico degrado

Clochard, dormitori abusivi, bivacchi. Il portico di corso Emilia angolo corso Giulio Cesare torna a far discutere. Nonostante gli interventi e i soldi rmessi in campo dai privati (si pensi alla palestra e al ristorante aperti alcuni anni fa in pompa magna) si ha l’impressione che il degrado sia tornato a farla da padrone. Come dimostrano le foto di bivacchi e senzatetto, intenti a dormire all’ombra delle arcate. Certo, non un bel segnale.

LE CRITICITA' L’inaugurazione della palestra, cinque anni fa, alla presenza di comitati e istituzioni, aveva contribuito a cacciare il degrado. Poi è arrivato come un fulmine a ciel sereno il Covid ed è bastata qualche chiusura - obbligatoria causa Dpcm - a riportare a galla antichi malumori. Così tra cartoni e materassi, i cittadini tornarono a fare i conti con ubriaconi, drogati e persino un mercatino abusivo. Poi chiuso sul nascere. Il ritorno alla normalità e i controlli delle forze dell’ordine hanno, in seguito, contribuito a cacciare via gli invisibili dal portico. Ma due anni dopo, riecco la solita patata bollente.

LA DISCUSSIONE Il problema della mancanza di sicurezza, ed igiene, del portico è stato discusso anche nell’ultimo Consiglio. Argomento oggetto di un’interpellanza del capogruppo di Fdi della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi. «Se la Città non usa la mano pesante - accusa Alessi -, la situazione non si risolverà mai. Sono anni che denunciamo con foto e video. Eppure cosa è cambiato? Poco. In zona sono tutti disperati». Per il presidente del centro civico Luca Deri «il problema dei senza fissa dimora è molto complicato è non ha una ricetta semplice». La Città di Torino sta provando a intervenire tramite un protocollo con Asl, prefettura e servizi sociali «ma non sarà semplice - conclude Deri -, risolvere tutte le problematiche in pochi giorni».

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