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Le notti di fuoco in Val di Susa: uno yacht bruciato all’Azimut

Azimut
Nell’arco di diciassette giorni, la zona della Bassa Val Susa è stata teatro di diversi incendi. Due solamente la scorsa notte, quella tra giovedì e venerdì, lungo l’asse della statale 25 del Moncenisio. Prima a Ferriera di Buttigliera Alta, dove sono andate arse dalle fiamme alcune baracche. Poi è stata la volta di uno scafo all’interno dello stabilimento Azimut Yachts di Avigliana. Un incendio molto particolare quest’ultimo, visto che si tratta di un atto doloso con fiamme partite dall’esterno dell’azienda.

Una notte di duro lavoro per i vigili del fuoco, che hanno dovuto faticare non poco prima di domare le fiamme. L’odore di bruciato si è potuto sentire fino alla tarda mattinata di venerdì in diversi punti della Bassa Val Susa. Una notte decisamente simile a quella di metà mese, tra lunedì 11 e martedì 12 luglio, quando gli incendi furono addirittura tre: due scoppiati in via Moncenisio, alla Grangia di Drubiaglio, nel territorio di Avigliana, dove sono andate a fuoco una legnaia, sterpaglie e masserizie.

Il terzo a Sant’Ambrogio di Torino: in questo caso era stato arso dalle fiamme un magazzino e un furgone parcheggiato. Un magazzino che era stato oggetto di altri due «strani» incendi nel corso degli anni. Anche in questo caso, il lavoro dei vigili del fuoco - di Almese, Avigliana e Grugliasco Allamano - durò diverse ore. E ora sarà compito dei carabinieri di Avigliana, e della compagnia di Rivoli nel suo complesso, cercare di dare un nome e un volto agli autori di questi roghi.

Per gli inquirenti, a oggi, nessuna ipotesi viene esclusa. Dal gesto di un piromane - che dà fuoco a qualsiasi struttura solo per il piacere di vedere le fiamme e a vedere in azione i pompieri - fino ai classici «avvertimenti» mafiosi, della ‘Ndrangheta nello specifico. Non è esclusa, poi, una matrice anarchico insurrezionalista.
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