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Madre Teresa, torna il bivacco: «Una situazione insostenibile»

Bivacchi
Dieci persone a bivaccare in un angolo sotto le case che danno su via Carmagnola, con due individui stravaccati persino su un materasso. Altre sei o sette alle spalle della recinzione vicino a corso Giulio Cesare. Forse spacciatori in pausa “lavoro”, in attesa di qualche cliente. Non sembra cambiato molto l’andazzo ai giardini Madre Teresa di Calcutta, tra i corsi Giulio Cesare e Vercelli. Lo dimostrano le foto scattate dai cittadini rimasti in città che ormai non sanno più a che santo appellarsi.

La memoria del loro computer è piena di immagini di tossici, di pusher e di ubriaconi che passano le ore nel giardinetto che nonostante l’avvento delle telecamere proprio non trova pace. «Il giardino è diventato un dormitorio» lamenta Gaetano Puglisi, tra i residenti più attivi del quartiere Aurora. Mostrando l’immagine di un uomo che avvolto da una coperta dorme beato sotto un albero. «Qui dal pomeriggio alla sera vedi soltanto questa gentaccia». Ubriaconi e barboni da un lato, pusher dall’altro. E persino un’amaca, che un senzatetto ha posizionato con cura tra un albero e un altro.

Oltre la cunetta che divide in due il polmone verde manca solo un cartello che vieta l’accesso ai residenti. Va appena meglio al mattino quando le panchine vengono occupate dai pensionati e la pista da pattinaggio diventa punto di ritrovo di qualche ragazzino in cerca di uno svago. Troppo poco secondo il capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7, Patrizia Alessi. «I residenti che vivono vicino al Giardino Madre Teresa di Calcutta - spiega Alessi -, negli anni hanno provato di tutto per farsi sentire dalle istituzioni e migliorare la situazione. Ma nulla è cambiato. Abbiamo fatto un ennesimo sopralluogo e ciò che abbiamo visto non è congruo a un paese civile. Ci piacerebbe dimostrare che con la volontà politica si può cambiare».

Nell’attesa rimane una situazione «di insostenibile degrado» così come ribattezzata dai comitati. Una piazza dai due volti. Quasi accogliente al mattino e in mano al mercato della droga dal tardo pomeriggio, quando anche le risse rischiano di diventare una scomoda e triste abitudine.
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