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17 Settembre 2022 - 07:47
Per decenni hanno lavorato all’Ages di Santena. Poi sono morti di tumore tra il 2011 e il 2012: ieri, a distanza di dieci anni da quei cinque decessi, è iniziato il processo per omicidio colposo plurimo a carico dei dirigenti dell’azienda della “galassia Fiat”. Ma sulla vicenda incombe il pericolo della prescrizione.
Gli imputati sono Carlo Beccuti, Giuseppe Gerardi e Giovanni Pelizza, direttori generali in diverse fasi di vita dell’azienda: devono rispondere dell’omicidio colposo di cinque ex dipendenti. Una vittoria per il “comitato tumori” nato a Santena per riunire i lavoratori dell’Ages e di altre aziende vicine che, nel corso dei decenni, si sono ammalati di cancro: «Ora, dopo anni e anni di lunghe e faticose indagini, vengono finalmente analizzate le condizioni in cui i dipendenti erano costretti a operare, esposti a sostanze molto nocive - riporta l’avvocata Laura D’Amico, che assiste i lavoratori e le loro famiglie - Tutto senza che i vari responsabili aziendali abbiano adottato le necessarie misure di sicurezza, violando le norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro». Oltre che dei cinque decessi contestati nel processo, gli imputati erano accusati di altri undici casi, di cui nove per lesioni personali colpose: «Ma il giudice ha dovuto dichiarare quei reati prescritti: è passato troppo tempo dalla prima diagnosi della malattia» ricorda D’Amico. Per questo lei e la pm Marina Nuccio sperano che il processo vada avanti rapidamente. Entrambe sono contrarie anche alla proposta avanzata ieri in aula da Fca Italy, chiamata in causa come responsabile civile: «Siamo l’eventuale “ufficiale pagatore” per la posizione di Beccuti - fa notare l’avvocato della multinazionale, Diego Dirutigliano - Ma lui non è mai stato dipendente diretto di Fca. Il nostro coinvolgimento è ingiustificato: chiediamo di essere esclusi». Il Tribunale si esprimerà su questo punto durante la prossima udienza, fissata per il 2 novembre.
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