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03 Novembre 2022 - 08:09
Si sono ritrovati ieri alle 21, una cinquantina di persone tra negozianti, residenti e associazioni. “Basta degrado in piazza Bengasi”, c’era scritto sullo striscione davanti all’ex Dazio che attende sempre una riqualificazione e intanto è attorniato, la notte, dai pusher. Un angolo di Torino dove oltre alla droga c’è spazio anche per risse e aggressioni. La peggiore è stata quella capitata a giugno al povero Pasquale Di Francesco, detto Lino, massacrato di botte e morto qualche settimana fa dopo essere andato in coma.
Ora chi vive o ha un’attività in piazza ha deciso di dire basta e di scendere in strada. Un sit-in che si è tenuto al calar delle tenebre, perché è proprio quello il momento in cui la piazza fa più paura. «Prima avevamo il cantiere della metro, ora lo spaccio continuo di droga. Io ho già aperto cinque anni più tardi, a causa del cantiere, ora i pusher stazionano davanti al locale - racconta Mario Pascale, commerciante della piazza -. Qui sembra il Bronx e le istituzioni non fanno nulla».
A coordinare la manifestazione, Torino Tricolore. «Spaccio, furti e aggressioni sono all’ordine del giorno in quella che un tempo era una bella piazza commerciale - afferma Matteo Rossino, portavoce del comitato -. Le testimonianze di chi vive questa zona sono drammatiche, c’è chi teme per l’incolumità dei figli ed è costretto a scortarli dalla metro fino al portone di casa». Durante il sit-in, i partecipanti hanno sciorinato anche altri episodi: «Qui abbiamo visto sassi lanciati contro le macchine dei carabinieri, e qualche giorno fa ci hanno vandalizzato le nostre auto». Il tutto senza dimenticare l’accoltellamento, un mese fa, di un senegalese. Un escalation di degrado e violenza che ieri sera ha chiamato la gente in piazza. «Ma non tutti sono venuti - hanno detto i presenti - perché molti qui hanno paura a scendere in strada».
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