l'editoriale
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16 Novembre 2022 - 08:10
Almeno una trentina di autoveicoli devastati nel cuore della notte, lunotti, finestrini e specchietti fatti a pezzi tra corso Venezia e via Saorgio nel cuore della notte. Quello di ieri mattina è stato il peggiore dei risvegli per molti residenti di Borgo Vittoria, dopo il folle raid vandalico che ha preso di mira automobili e camper, allarmando non poco un angolo di periferia in cui, simili episodi, non si erano ancora verificati. «Ora temiamo che, senza un intervento per aumentare i controlli, possa crescere la percezione dell’insicurezza» commenta il presidente della Circoscrizione 5, Enrico Crescimanno. «Venerdì sarò in Prefettura per affrontare i problemi del nostro territorio attorno al tavolo del coordinamento provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico e questo episodio sarà sicuramente all’ordine del giorno: non possiamo concedere alcuno spazio al degrado».
Chi è sceso di casa alle prime luci dell’alba, quasi non ha creduto ai propri occhi. «Sono andato a prendere l’automobile e sulle prime ero convinto che fosse stata colpita solo la mia, pensando a un furto, ma è bastato guardarmi attorno per capire che erano decine di veicoli ad essere stati presi di mira» racconta Eligio, prima di andare a fare denuncia ai carabinieri. Nel frattempo sono partiti i controlli della polizia municipale e, secondo alcuni residenti, il fatto potrebbe essere ricondotto alla presenza nel quartiere di «sbandati e tossici» che potrebbero aver perso la testa e deciso di sfogare così gli effetti della droga. «Se oggi ci siamo ritrovati le macchine danneggiate, domani potrebbero prendersela con noi» commenta Angela, preoccupata dal fatto che l’area si poco illuminata di notte e, sulla strada, non ci siano videocamere di sorveglianza. Una questione che è stata più volte sollevata in Circoscrizione, anche in virtù del finanziamento con cui la Regione ha sostenuto l’installazione di telecamere di sicurezza tra Borgo Aurora e Barriera di Milano. «Quella delle telecamere di sorveglianza è una necessità indifferibile, per certi versi, perché possono rappresentare tanto un deterrente, quanto una possibilità di individuare i responsabili di simili violenze» chiosa il presidente Crescimanno. «Siamo preoccupati dalla possibilità che degrado e microcriminalità possano mettere radici sul nostro territorio, magari estendendosi da altri quartieri vicini.
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