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22 Novembre 2022 - 08:28
Furti, botti, alberi tagliati senza sapere se ci siano autorizzazioni: succede a Sciolze, paese di 1.400 abitanti nelle colline fra Gassino e Chieri. E gli abitanti sbottano: «Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni, qui tutti si sono armati per avere sicurezza».
A fare da portavoce della lamentela generale sono Giovanna Busoni e Denise Santopietro, madre e figlia che vivono in Regione Garavaglia: «Dieci anni fa ci siamo trasferiti qui da Torino per stare tranquilli. Ma ora la situazione è peggiorata, tanto che molti residenti della valle hanno preso il porto d’armi. Ci sono furti nelle case, botti e fuochi d’artificio, addirittura furgoni e pick up con gente che viene e taglia gli alberi senza che nessuno ne sia informato: abbiamo chiesto a tutte le istituzioni e nessuno ci ha saputo rispondere». La sindaca Gabriella Mossetto allarga le braccia su quest’ultimo punto: «Non compete a noi ma alle forze dell’ordine. Va detto che ci sono molti appalti per il taglio delle piante». Ma quello degli alberi tagliati misteriosamente è solo degli aspetti segnalati da Santopietro e Busoni: «La verità è che siamo abbandonati: abbiamo chiesto aiuto ma nessuno ci ha ascoltati. Qui non c’è sicurezza: abbiamo creato un gruppo WhatsApp per segnalarci eventuali problemi, forse dovremo pure pagarci dei vigilantes privati».
Replica ancora la sindaca: «Nel nostro piccolo, garantiamo la sicurezza: il prefetto mi ha detto che siamo uno dei comuni più tranquilli, con pochissime chiamate al pronto intervento. Stiamo comunque lavorando con i vicini di Marentino per installare delle telecamere comunali. E invitiamo i privati a fare lo stesso, visto che siamo effettivamente isolati dal mondo». Anche i carabinieri minimizzano, riferendo che non risultano furti negli ultimi mesi a Sciolze. Però garantiscono attenzione: «Abbiamo quattro militari nella caserma del paese, che sono sempre presenti quando chiamati - fa presente ancora Mossetto - Oppure intervengono da Chieri, dove ha sede la nostra Compagnia di riferimento». Il problema è che presto la stazione locale potrebbe essere chiusa: l’Arma ha ricevuto lo sfratto dal padrone di casa, un privato che vuole utilizzare lo stabile per altri scopi. Quindi, nell’attesa che il Comune o un altro privato mettano a disposizione una nuova sede, i militari sciolzesi si dovranno spostare a Riva. Ma tre volte a settimana saranno presenti in paese per ricevere denunce e segnalazioni.
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