Morì dal dentista, chiesta l'archiviazione

Non si era più risvegliata dopo l’anestesia in uno studio dentistico a Chieri e la Procura aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo. Ora, concluse le indagini, ha chiesto di archiviare il caso.

Sono gli sviluppi dell’inchiesta per la morte di Maddalena Maria Audenino. Lo scorso novembre la 73enne era sotto i ferri per farsi installare un impianto dentale, quando il suo cuore ha smesso di battere. Il personale della Croce Rossa aveva provato in ogni modo a rianimarla, ma non c’era stato niente da fare. Sul luogo del decesso era intervenuta la polizia locale di Chieri, per svolgere le prime indagini e sequestrare parte dei materiali e delle attrezzature utilizzate durante l’intervento.

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Poi, sul caso è stata aperta ieri un’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo che, come atto dovuto, ha contestato il reato di omicidio colposo. «L’autopsia ha chiarito che questo evento tragico è stato una fatalità - fa sapere l’avvocato Cesare Mariconda, a cui si è rivolto il personale dello studio dentistico -. Hanno ricostruito che la donna è morta per via di un sanguinamento di tale corposità da non essere correlabile ad agenti imputabile allo studio dentistico».

Anche l’ordine dei medici, dopo la morte di Audenino, ha avviato un procedimento disciplinare ancora in corso sulla vicenda. Sul fronte giudiziario, intanto, «visto l’esito dell’autopsia, chi indaga ha richiesto l’archiviazione del fascicolo - continua Mariconda -. Dovrà confermarla il giudice per le indagini preliminari, che al momento non si è ancora espresso a riguardo».