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Il raduno abusivo
29 Giugno 2023 - 21:00
Si chiamano Rainbow Family of Living Light e da alcuni giorni, in centinaia, occupano abusivamente una zona boschiva sulle montagne di Ceresole Reale. Nonostante si tratti di un raduno spontaneo e pacifico, che nulla ha a che fare con un rave party, l’amministrazione comunale ha deciso per tutelare la sicurezza delle persone dei luoghi di segnalare l’evento alla Prefettura. Fatto che ha, inevitabilmente innescato nella giornata di mercoledì un sopralluogo da parte dei carabinieri della stazione di Locana e del nucleo forestale.
A raccontare cosa sta accadendo nel comune famoso per essere la gemma del Parco Nazionale del Gran Paradiso è il primo cittadino Alex Gioannini: «Sono arrivati qui a piccoli gruppi già dallo scorso fine settimana. Siamo in piena stagione turistica e logicamente non abbiamo dato gran peso a queste persone, il giorno stesso del loro “raduno” hanno depositato in Comune un foglio dove comunicavano l’inizio dell’evento. Chiaramente non era possibile autorizzarlo in alcun modo. Da allora ogni giorno è stata un via vai di persone, italiani e stranieri, con auto o in bus che si recavano in località Balma a più di un’ora di cammino dal centro paese. Una zona boschiva dove si sono accampati con tende. Non mi è rimasto altro che comunicarlo alle forze dell’ordine».
Il gruppo, che si definisce come Rainbow Family, è un movimento spontaneo non organizzato a livello mondiale, praticano il pacifismo e l’amore per la natura, nato negli anni ’70 e ispirato chiaramente al movimento degli hippies o figli dei fiori. I raduni, che si tengono in varie parti d’Europa e negli Stati Uniti con anche migliaia di persone, vengono chiamati Rainbow Gatherings. «Ci sembrano persone pacifiche - prosegue il sindaco - non hanno creato problemi in paese, ma non sappiamo quanti saranno e quanto si fermeranno».
Al momento, secondo i carabinieri, ci sono circa una novantina di tende sparpagliate nel bosco che ospitano 120 persone. Pare che siano arrivati fino a duecento persone e che potrebbero rimanere fino a lunedì prossimo. La preoccupazione è ovviamente per l’incolumità e il rischio di incendi boschivi e, come, nei casi dei rave che non facciano danni e lascino sporcizia nell’area dove si sono accampati.
L’intenzione, sia da parte del piccolo comune montano canavesano che dei carabinieri, è quella al momento di controllare e monitorare la situazione senza intervenire o cercare di sgomberare il raduno, lasciando che l’evento faccia il suo corso e le persone si allontanino autonomamente. Sembra, infine, che il raduno sia legato ai cicli della luna e, quindi, con l’approssimarsi della luna piena, prevista appunto per lunedì notte, potrebbe finire il ritrovo della Rainbow Family.
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