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CANAVESE

A San Benigno arrivano dieci nuovi VeloOk. «Ma non serviranno a fare cassa»

Installati dal centro storico alle frazioni, potranno multare gli automobilisti ma solo a rotazione

VeloOk san benigno

Uno dei VeloOk installati di recente a San Benigno Canavese

In questi giorni, passando da San Benigno, gli automobilisti si sono imbattuti in alcuni cilindri arancioni sparsi tra la periferia e il centro storico. Sono i «VeloOK», e sono dissuasori elettronici di velocità. Dieci quelli in corso di installazione sul territorio: tre in prossimità delle frazioni, uno in via Chivasso, due in viale Lombardore, tre rispettivamente verso Bosconero, Foglizzo e Volpiano e, quello più importante, in corso Luigi Einaudi, nel cuore del centro storico e proprio dove qualche anno fa, una persona morì investita.

Contestualmente alla posa dovrà essere anche posizionata l’apposita segnaletica verticale di informazione agli automobilisti: solo a quel punto i sistemi saranno operativi. Non sempre però. In giorni e in orari differenti, gli agenti della polizia locale posizioneranno gli autovelox all’interno dei cilindri arancioni. Solo in quel caso quindi ci saranno le multe ma in tutti i giorni resta comunque valido l’effetto deterrente: alla vista del VeloOk quasi tutti alzano il piede dall’acceleratore. Gli obiettivi sono molteplici: dal sensibilizzare al rispetto dei limiti di velocità al fungere da deterrente al mancato rispetto e, ancora, rendere più efficace ed efficiente l’azione di controllo da parte della Polizia Locale.

«Sono stati e verranno installati in punti dove non è possibile utilizzare altri strumenti per limitare la velocità - tiene a precisare il sindaco di San Benigno, Alberto Graffino - come, ad esempio, le cunette di rallentamento, in quanto il sedime stradale è sotto l’egida della Città metropolitana di Torino, Ente che più volte ha rimarcato il proprio “no” alla posa di dossi o rialzi. Abbiamo mantenuto una promessa fatta alla nostra cittadinanza, che da tempo chiedeva azioni mirate alla messa in sicurezza di alcune zone del territorio che ritenevano, a ragione, essere pericolose».

Qualcuno ha già accusato l’Amministrazione Comunale di voler «fare cassa», in particolar modo attraverso i social network. Accusa che il primo cittadino rispedisce al mittente con una battuta: «Non è il nostro obiettivo. Il nostro unico obiettivo è la sicurezza di tutti: pedoni e automobilisti. Ben contento, però, di fare cassa così: chi prende le multe è perché ha messo a rischio l’incolumità dei cittadini e, di riflesso, anche la sua».

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