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Il caso

La silenziosa emergenza della violenza di genere: oltre 200 casi nell'Asl/To4 nel 2023

Un approfondimento sulla grave situazione della violenza sulle donne ad Ivrea e l'importante ruolo dell'equipe Asl/To4 nella lotta contro questa piaga sociale

Alda Pastore, psicologa e psicoterapeuta dell'Asl4

Alda Pastore, psicologa e psicoterapeuta dell'Asl4

Nel 2023, nei pronto soccorso degli ospedali dell'Asl/To4, situati nell'area di Ivrea, sono stati registrati oltre 200 passaggi, legati alla violenza di genere. Questo rappresenta una media di 4 accessi a settimana, con un aumento del 25% rispetto all'anno precedente. Di questi, il 22% delle donne ha accettato di avviare un percorso codificato chiamato "letto rosa", mentre il 15% lo ha rifiutato esplicitamente. Nel 10% dei casi, l'aggressione è stata seguita da atti persecutori e, nel 37% dei casi, i figli minori erano presenti o coinvolti nell'accaduto. Inoltre, nel 64% dei casi, le forze dell'ordine erano già a conoscenza del fatto.

L'equipe dell'Asl/To4, coordinata dalla psicologa e psicoterapeuta Alda Pastore e dal direttore Fabrizio Bogliatto, ha lavorato su più fronti per affrontare questa emergenza. Tra le loro iniziative, stanno lavorando a procedure uniformi per fornire alle donne vittime di violenza le stesse garanzie in tutte le strutture dell'azienda sanitaria. Ma non si tratta solo di un fatto burocratico. "Noi operatori possiamo fare la differenza nel momento di un aggancio con una donna vittima di violenza, possiamo fare la differenza nella costruzione di un percorso", sottolinea Pastore.

Oltre alla gestione clinica, l'equipe dell'Asl/To4 si occupa anche di promuovere la conoscenza dei percorsi di aiuto e di sensibilizzare la rete civile, i comuni e le associazioni. Hanno già realizzato due edizioni della rassegna "Le radici del coraggio", con eventi formativi e informativi che hanno coinvolto istituzioni e cittadinanza. Ma l'intervento non può fermarsi qui. Alda Pastore sottolinea l'importanza di sviluppare una visione diversa nella società: "Il personale sanitario, per il ruolo che riveste, ha obblighi e doveri, ma su questo tema ci sono segnalazioni che possono essere fatte da chiunque sia a conoscenza di situazioni di soprusi e violenze. La rete civile aiuta moltissimo nelle procedure educative per uno sviluppo culturale di una visione di parità". Infine, Pastore conclude con un pensiero che dovrebbe far riflettere tutti: "Bisogna uscire dal modo di pensare che sono questioni che coinvolgono le donne. No. Non coinvolgono solo le donne: coinvolgono tutti".

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